Prevede la coltivazione di oltre
sette ettari in campo aperto, e la trasformazione dei prodotti
in un laboratorio interno al carcere (quest'ultimo finanziato da
Cassa delle Ammende): è il progetto "C.R.eA. - Coltivare
responsabilità e alternative in agricoltura", nato all'interno
della cabina di regia istituita dal Provveditorato regionale.
L'iniziativa - che sarà presentata alle 10 di lunedì prossimo
27 gennaio nella casa di reclusione "G.B. Novelli" di Carinola,
in provincia di Caserta - vede già coinvolti quattro detenuti
già formati e pronti a essere impiegati nelle diverse fasi di
produzione.
Il progetto è stato affidato, con un avviso pubblico a
febbraio 2023, all'associazione temporanea di scopo (ATS),
istituita tra le Cooperative Sociali Terra Felix, La Strada,
L'uomo il legno e le Aziende Agricole Naturiamo e Rusciano con
il supporto della Federazione Provinciale di Coldiretti Caserta.
L'obiettivo è la realizzazione di un'attività agricola e
sociale che controlli e gestisca tutte le fasi di produzione,
completando le filiere, dalla coltivazione alla vendita, che
possa fornire servizi di trasformazione di prodotti agricoli in
conto terzi agli agricoltori del territorio ed agli altri
Istituti Penitenziari della regione.
Il progetto sarà presentato dal provveditore regionale
dell'amministrazione penitenziaria per la Campania, Lucia
Castellano, da Carlo Brunetti (direttore della Casa di
reclusione), e da Giuseppe Miselli (direttore Coldiretti
Caserta).
Tra le autorità annunciate anche Riccardo Turrini Vita
(presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone
private della libertà personale); Maria Rosaria Covelli
(presidente della Corte d'appello di Napoli); Patrizia Mirra
(presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli) e Anna
Ceprano (presidente di Legacoop Campania).
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