Sarà inaugurata sabato prossimo, 25
gennaio (ore 11) a Villa Campolieto a Ercolano (Napoli), la
mostra collettiva dedicata all'arte della Repubblica Dominicana
dal titolo "Danza De Color". Il progetto artistico a cura di
Julian Kunhardt ed Ernesto Esposito, con la collaborazione di
Maria Savarese e Ciro Delfino, è realizzato con il sostegno
dell'Ambasciata Dominicana e dell'ufficio del Ministero del
Turismo della Repubblica Dominicana in Italia in collaborazione
con
la Fondazione Ente Ville Vesuviane (presieduta da Gennaro
Miranda) e ha il patrocino morale del Consolato Dominicano a
Napoli e della città di Ercolano.
"La Repubblica Dominicana - sottolinea una nota - è da sempre
nell'immaginario collettivo, luogo di colori, suoni, danze,
tutti elementi naturalmente messaggeri di un'identità
caratterizzata da una profonda esuberanza e libertà espressiva;
è proprio con questo intento che nasce la mostra, con la volontà
di raccontare
attraverso l'arte contemporanea l'infinito spirito creativo del
Caribe". Soraya Abu Naba'a, Mariojosé Ángeles, Roberto Castillo,
Simon De los Santos, Jared Guerra Mirabal, Lizander Jiménez,
Vanessa Languasco Méndez, Priscila Lopez Loyo, Raquel Carolina
Mejía, Betsy Montero, Sandra Morales, Willy Padron, Yermine
Richardson e Juan Trinidad sono gli artisti ai quali è affidato
il compito di narrare, attraverso le loro opere, la cultura
dominicana. Tutti di origine dominicana, ma con esperienze di
vita e percorsi creativi che si estendono in diverse parti del
mondo, portano prospettive e tecniche distinte, contribuendo a
un racconto collettivo che supera i confini geografici e
culturali. All'inaugurazione parteciperanno in rappresentanza
dell'Ambasciata della Repubblica Dominicana in Italia e
dell'ambasciatore Tony Raful Tejada, il consigliere incaricato
della cooperazione culturale e scientifica Joaquín Taveras e
Roberta Luciana Pacifico, addetta consolare del Consolato
generale della Repubblica dominicana a Napoli, oltre a Gennaro
Miranda, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane.
"Grazie ad un'attenta e ampia conoscenza del linguaggio
contemporaneo artistico caraibico, i curatori - si afferma
ancora - hanno selezionato 47 lavori la cui varietà dei mezzi
espressivi - pittura, scultura, fotografia, media digitali e
installazioni - permette di creare un'esperienza che coinvolge i
visitatori su livelli diversi: visivo, emotivo e cinestetico. Il
pubblico, pertanto, diventa esso stesso protagonista e
partecipante attivo, invitato a interagire con le opere e a
rispondere al ritmo pulsante che permea ogni creazione. In ogni
opera interagiscono all'unisono colore, emozione ed espressione
culturale, ogni lavoro esprime nella sua specificità, storie di
eredità, identità e comunità. Il colore non è così solo un
elemento visivo, ma uno strumento narrativo che trasmette la
complessità e la profondità della cultura dominicana, dalle sue
radici storiche, fino alle sue evoluzioni contemporanee".
Femminilità, identità, memoria, trasformazione sociale con
tradizione e modernità sono i temi affrontati, raccontati
attraverso "connessioni intime tra storia e architettura, con
l'utilizzo di tecniche contemporanee. Con la fotografia si
ritrovano la sensibilità, le tradizioni e celebrazioni
dominicane, alla scultura è affidato il compito di incarnare
l'identità afro-antillana attraverso opere totemiche che
uniscono passato e presente. Ogni opera, indipendentemente dal
mezzo espressivo, è espressione di un'unica sinfonia visiva che
ha il suo fil rouge nella celebrazione della vita e della
cultura dominicana, che affida al movimento fisico e visivo".
Danza de Color non vuole quindi essere solo una mostra d'arte,
ma un vero e proprio ponte tra culture, un invito, ma
soprattutto "un'opportunità a indagare, scoprire, conoscere, il
ritmo, la
profondità e l'energia della Repubblica Dominicana, un tributo
alla sua inesauribile energia creativa e alla sua possibilità di
ispirare il mondo" conclude la nota. La mostra resterà aperta
fino al 25 febbraio dal martedì al sabato (10-18), domenica
10-13.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA