Nella città di Napoli e nei comuni
dell'area metropolitana c'è una grandissima parte del patrimonio
culturale di Italia e per questo il prefetto di Napoli, Michele
di Bari, nell'ambito dell'iniziativa dei 'Dialoghi in
prefettura' (giunta al settimo appuntamento) ha invitato al
confronto il direttore generali dei musei, Massimo Osanna; il
comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di Corpo
d'armata, Salvatore Luongo; il sindaco di Napoli, nonché
presidente dell'Anci, Gaetano Manfredi per discutere di
conservazione ma anche di valorizzazione; per rendere fruibili
tutti i beni in una cornice di sicurezza. Sonio intervenuti
anche il presidente del Consiglio regionale della Campania,
Gennaro Oliviero, e l'assessore alla Sicurezza della Regione
Campania, Mario Morcone.
Da qui l'appello rivolto ai sindaci presenti in sala ad
adoperarsi per la valorizzazione dei beni ma è stato anche fatto
un bilancio delle attività di contrasto ai 'predatori dell'arte'
messa in atto dai carabinieri, con uno specifico reparto
"ritenuta una vera eccellenza tra tutte le polizie europee" e si
è parlato dei progetti futuri per far sì che tantissime opere
d'arte possono essere offerte al pubblico.
Un patrimonio materiale che però, in una realtà come quella
napoletana, non può essere scisso da quello immateriale, come ha
evidenziato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che sono la
cultura, la musica, la lingua; l'obiettivo è che tutti i beni
culturali vengano vissuti con una gestione che sia sostenibile.
"Nel 2025 anno in cui siamo chiamati a festeggiare i 2500 anni
della nascita di Napoli - ha detto il prefetto - oltre a ciò
che vediamo, ovvero il patrimonio materiale, c'è un patrimonio
immateriale che andrebbe esaltato ancora di più".
"Ai sindaci dico: date priorità alla cura dei beni
culturali, di questo patrimonio che fa grande l'Italia", ha
proseguito ancora il prefetto.
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