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Vescovo Cosenza, Banco alimentare è un bene che va custodito

Vescovo Cosenza, Banco alimentare è un bene che va custodito

Appello dopo sospensione attività per sfratto locali magazzino

COSENZA, 19 gennaio 2025, 17:56

Redazione ANSA

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"Il Banco alimentare è un bene che va assolutamente custodito". Così l'arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Giovanni Checchinato che ha espresso preoccupazione per la vicenda e le difficoltà che sta vivendo il Banco Alimentare per la Calabria che aveva il centro di distribuzione nella zona industriale di Montalto Uffugo e che ieri ha annunciato la sospensione delle attività a partire da domani dopo lo sfratto ricevuto dai locali dove si trovano i magazzini.
    "Senza voler entrare nella diatriba legata alla nuova destinazione dei capannoni di Montalto che accoglievano il centro di distribuzione provinciale - è scritto in una nota - mons. Checchinato ha voluto esprimere la sua forte preoccupazione e ribadire il valore di un servizio agli ultimi attraverso questa rete capillare di parrocchie, enti, istituti e associazioni religiose e laiche".
    "In una terra dove le difficoltà economiche sono maggiori, dove la disoccupazione è alta, le famiglie sono monoreddito, ci sono tanti pensionati - ha detto il prelato - è quantomai urgente che le Istituzioni comunali e sovracomuali, alle quali rivolgo il mio appello, insieme alla Chiesa e a quanti lo desiderano (privati, enti fondazioni) si siedano attorno ad un tavolo per individuare con celerità una soluzione che non è favore della pur meritevole opera del Banco Alimentare ma soprattutto di quanti periodicamente ne beneficiano".
    "L'opera del banco alimentare - ha proseguito - è sotto gli occhi di tutti. Gesù stesso (come è richiamato in apertura del bilancio sociale dell'Ente) quando si accorge che le folle venute per ascoltarlo hanno fame, non ignora il problema, e neppure fa un bel discorso sulla lotta alla povertà, ma compie, un gesto che lascia tutti stupiti: prende quel poco che i discepoli hanno portato con sé, lo benedice, e moltiplica i pani e i pesci. Qui non si tratta di operare miracoli ma di fare ciascuno la propria parte".
    La Calabria, ricorda l'Arcidiocesi, "ha il 42,8% della popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale. La crisi economica e l'inflazione galoppante hanno creato 600 mila nuovi poveri nel meridione. Parlando di casa nostra, in Calabria ci sono oltre 800 mila persone che vivono in famiglie a rischio povertà. Nella sola provincia di Cosenza operano 244 strutture caritative su un totale di 598 accreditiate su base regionale per un totale di 130mila assistiti a cui sono stati distribuiti beni per un valore economico di circa 20 milioni di euro nel solo 2023".
   

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