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ANSAcom - In collaborazione con Deloitte
"Tra le azioni che possono
consentire di recuperare la competitività" ai Paesi del G7 "c'è
sicuramente il coinvolgimento dei Paesi via di sviluppo" perché
"è attraverso un sistema più collaborativo e più cooperativo, in
cui i G7 hanno una leadership, che passa la crescita dei Paesi
dei G7 e quella globale". Lo ha detto Andrea Poggi, capo
delegazione B7 per Deloitte, a margine del B7 Italy 2024
"Leading the transitions together" in corso a Pescara, di cui
Deloitte Italia è knowledge partner esclusivo.
Riportando i dati del B7 Flash, l'approfondimento di
Confindustria e Deloitte elaborato in occasione dell'evento -
che si svolge a margine della ministeriale G7 sullo Sviluppo -
Poggi ha ricordato che per i 'sette grandi' "oltre alle sfide
geopolitiche c'è un tema di crescita". "I Paesi del G7 - ha
sottolineato - crescono meno dei Paesi del G20, la stima è
sostanzialmente di una crescita attesa intorno a 2,2% contro il
4,4% dei Paesi del G20, ma anche all'interno del G7 c'è una
crescita e una produttività divergente. I Paesi nordamericani
hanno una produttività che è circa del 35% superiore agli altri
Paesi del G7".
Come i Paesi del G7 possono dunque aiutare i Paesi in via di
sviluppo? "Innanzitutto - secondo Poggi - attraverso una
leadership delle transizioni digitali ed ambientali. Queste
transazioni possono aiutare i Paesi in via di sviluppo a
recuperare il gap e essere parte della crescita complessiva".
Serve dunque "un'attenzione a tutti i temi della food security e
dell'evoluzione dei sistemi sanitari", perché "solo se si riesce
a includere i Paesi in via di sviluppo nelle transazioni si
assicura un livello minimo di sviluppo nell'ambito del food,
dell'agricoltura e si stabilizzano i sistemi sanitari. Allora la
crescita dei Paesi in via sviluppo rende possibile la crescita
dei Paesi del G7".
ANSAcom - In collaborazione con Deloitte
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