L’uomo è stato davvero sulla Luna?
Sì, ci sono prove che lo dimostrano in modo certo

Redazione ANSA
13 settembre 2023 - 13:46
Armstrong e Aldrin issano la bandiera americana sulla superficie lunare durante la missione Apollo 11 (fonte: NASA Apollo Archive) © Ansa

Cosa verifichiamo
Il 20 luglio 1969 i due astronauti della Nasa Neil Armstrong e Buzz Aldrin misero per la prima volta piede sulla Luna. Secondo alcuni, questa affermazione è falsa: la teoria del complotto lunare sostiene che le missioni del programma Apollo non hanno realmente trasportato gli astronauti sulla Luna e che le prove degli allunaggi siano state falsificate dalla Nasa, con la collaborazione del governo degli Stati Uniti. Le immagini degli allunaggi sarebbero dunque frutto di riprese effettuate in studi cinematografici con l'aiuto di effetti speciali. Ma ci sono prove che dimostrano che lo sbarco sulla Luna è effettivamente avvenuto.

Analisi
Innanzitutto, le missioni lunari Apollo hanno comportato la produzione di un gran numero di materiali,come fotografie e filmati, registrazioni audio delle comunicazioni tra gli astronauti e le basi terrestri, i campioni di rocce lunari e i dati scientifici ricavati da misurazioni ed esperimenti, che hanno condotto alla redazione di centinaia di articoli scientifici.

Falsificare tutti questi materiali fin nei minimi dettagli in modo da ingannare scienziati, tecnici ed esperti sarebbe stato praticamente impossibile. Inoltre, più di 400mila persone hanno lavorato al progetto lunare per circa un decennio, senza contare gli astronauti che hanno camminato sul nostro satellite: è altamente inverosimile che un segreto di tale portata possa essere stato mantenuto da un numero così vasto di persone.

Un altro argomento decisivo contro la teoria del complotto, secondo lo scrittore e semiologo Umberto Eco, consiste nel fatto che i sovietici, pur avendone sia l'interesse sia le possibilità tecniche, non abbiano rilevato e denunciato la presunta falsità dello sbarco.

Tra le prove più concrete del fatto che l’uomo sia stato davvero sulla Luna ci sono probabilmente le rocce lunari: gli astronauti delle missioni Apollo hanno infatti riportato sulla Terra un totale di 382 chilogrammi di campioni lunari. Si potrebbe facilmente immaginare che queste rocce siano dei falsi, ma sono loro stesse a raccontare la propria origine. Innanzitutto, sono ‘brecce da impatto’, cioè frammenti di roccia sminuzzati dagli impatti planetari e poi ricompattati. Sono estremamente aride, non presentano tracce del passaggio di acqua, che invece si trovano anche nelle rocce provenienti dai più aridi deserti terrestri.
Questa, tra l’altro, è anche una prova del fatto che non si tratta di meteoriti, perché queste ultime presentano sempre una contaminazione dell’ambiente terrestre. I campioni lunari risultano chiaramente modificati dall’erosione spaziale dovuta ai raggi cosmici, e presentano tracce di gas nobili derivati dall’interazione con i venti solari, che sul nostro pianeta non arrivano.
C’è poi la questione dell’età delle rocce: le più antiche che troviamo sulla Terra hanno 4,24 miliardi di anni, mentre alcune rocce lunari risalgono a quasi 4,5 miliardi di anni fa, ossia proprio alla formazione della Luna.

Ma non è tutto: le missioni Apollo 11, 14 e 15 hanno posizionato sulla superficie lunare dei retroriflettori laser. Se da Terra si puntano dei laser verso questi dispositivi, è possibile misurare la distanza tra la Luna e la Terra calcolando il tempo che il laser impiega a percorrerla. Grazie a questi strumenti, ancora oggi possiamo misurare la distanza della Luna con una precisione millimetrica. Infine, la sonda giapponese Selene, lanciata nel 2007, ha eseguito foto e rilievi della zona dove è sbarcato l'Apollo 15 ed è risultata una perfetta corrispondenza con le foto scattate dagli astronauti americani nel 1971: si tratta di una prova importante, visto che viene fornita dall'agenzia spaziale di un'altra nazione. Lo stesso vale per le sonde indiane Chandrayaan 1 e 2, che nel 2008 e nel 2021 hanno fotografato rispettivamente il sito di allunaggio dell'Apollo 15 ed il modulo Eagle usato per l’allunaggio dell’Apollo 11.

Fonte
Umberto Eco, “Il complotto lunare”, L'Espresso, 24 luglio 2009
Paolo Attivissimo, “Domande per i lunacomplottisti”, complottilunari.blogspot.it, 17 ottobre 2009
Mario Di Maggio, “Hoax Busters”, dimaggio.org, 2004
Andrew Johnson, “Burden of Proof”, NEWTON Ask A Scientist, Argonne National Laboratory, 2002

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