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Nell’attuale panorama digitale, i videogame rappresentano una delle principali forme di intrattenimento a livello globale. Milioni di utenti di ogni età si confrontano e giocano assieme quotidianamente, immersi in piattaforme di gaming in continua evoluzione. Con la crescita del settore e del giro di affari, cresce di conseguenza anche il rischio di minacce informatiche rivolte specificamente a questa fiorente industria.
Analisi
Il settore dei videogiochi rappresenta una grande attrattiva per il crimine informatico, negli ultimi anni un numero crescente di attacchi ha preso di mina le aziende produttrici di videogame così come le piattaforme di gioco e gli utenti stessi. Le minacce informatiche rivolte al settore sono varie e complesse. Molte sono le semplici campagne di phishing che han preso di mira i giocatori negli anni. Esiste tuttavia la concreta possibilità che gli attaccanti sfruttino l’interesse nei videogiochi per condurre attacchi di ingegneria sociale finalizzati alla distribuzione di ransomware ed altre famiglie di malware, come info-stealer.
In passato, diverse comunità di giocatori online sono state prese di mira da criminali che offrivano loro speciali aggiornamenti o mod, ovvero un insieme di modifiche estetiche e funzionali a un videogioco che promettono di migliorare l’esperienza degli utenti e la giocabilità, che in realtà nascondevano codice malevoli.
In alcuni casi potrebbe accedere che sia compromesso addirittura il sito web del produttore di videogiochi, come acceduto nel caso della violazione del sito web di Lego in ottobre, utilizzato poi per promuovere una truffa di criptovalute. Gli attacchi possono avere diverse motivazioni, dal furto di dati personali e finanziari all’accesso illecito agli account dei giocatori, fino alla distribuzione di criptovalute o alla promozione di vere e proprie truffe online.
Vediamo in dettaglio quali possono essere gli scenari di attacco reali rivolti ai gamer:
- Compagne di Phishing e social engineering: Gli attaccanti inviano falsi messaggi da account apparentemente legittimi di piattaforme come Steam, Epic Games o altri servizi di gaming, chiedendo agli utenti di inserire le proprie informazioni di accesso su siti che imitano i siti legittimi dei principali produttori di video game. In questi casi ai giocatori sono offerti sconti sugli acquisti, feature dei loro giochi preferiti, possibilità di giocare in anteprima a titoli di imminente uscita.
- Attacchi malware che utilizzano mod e strumenti di gioco come vettori di diffusione: Molti giocatori usano personalizzare i loro giochi attraverso mod e componenti aggiuntivi che spesso sono scambiate all’interno di comunità di gaming e forum dedicati. I criminali potrebbero diffondere malware in codici apparentemente innocui. In taluni casi si potrebbe arrivare ad avere la completa compromissione del sistema dei giocatori ed al furto delle sue informazioni o dei fondi accessibili attraverso i metodi di pagamento associati all’account delle vittime.
- Ransomware: tra i possibili malware che possono prendere di mira i giocatori ci sono ovviamente anche i ransomware, che potrebbero bloccare l’accesso ai dati del dispositivo fino al pagamento di un riscatto. Questa minaccia utilizza vettori come falsi mod e moduli aggiuntivi per indurre le vittime ad eseguire il codice malevolo. Attacchi ransomware sono tutt’altro che rari nella comunità di gamers che utilizzano Pc.
- Attacchi di cryptojacking: gli attaccanti mirano a compromettere i sistemi di gioco delle vittime per reclutarli in attività di mining di criptovalute. Questo tipo di attacco avviene spesso senza che l’utente se ne accorga, poiché i software malevoli operano in background.
- Doxing contro i gamer: il doxing è una pratica malevola che consiste nella raccolta e nella diffusione di informazioni personali e riservate di un individuo, spesso con l'intento di danneggiarlo, umiliarlo o con finalità estorsive. Nel contesto dei videogiochi, il doxing rappresenta una minaccia crescente. Quando i dati personali finiscono nelle mani sbagliate, le conseguenze possono essere gravi. In casi estremi, il doxing può portare allo swatting, cioè a false emergenze segnalate per far intervenire le forze speciali. Gli streamer sono spesso gli obiettivi di questo tipo di attacco.
- Attacchi di DDoS in cui l'attaccante utilizza una rete di computer infetti (botnet) per inviare un'enorme quantità di traffico ai server del gioco, sovraccaricandoli e rallentandoli o facendoli crashare. I giocatori subiscono lag (ritardi nel gioco online), disconnessioni o non riescono ad accedere al gioco. In alcuni casi, gli attacchi colpiscono direttamente gli IP dei singoli giocatori, facendoli cadere durante la partita.
Conclusioni
Il mondo del gaming rappresenta dunque un obiettivo attraente per i cybercriminali per diverse ragioni. Innanzitutto, molti gamer sono disposti a investire somme considerevoli per migliorare le proprie esperienze di gioco, e questo include l’acquisto di contenuti digitali e crediti in-game. Gli account di gioco possono quindi contenere informazioni sensibili e denaro reale, il che li rende un facile bottino per un attaccante. Infine, con un’età media piuttosto bassa, i gamer sono spesso meno consapevoli dei rischi di sicurezza. È quindi fondamentale che, soprattutto i più giovani, adottino misure per proteggere i propri dati e l’esperienza di gioco.
Fonti
Pierluigi Paganini, Ceo di Cyberhorus, professore di Cybersecurity presso l'Università Luiss Guido Carli e coordinatore scientifico Sole 24 Ore formazione
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