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L'agrivoltaico è un sistema integrato di produzione agricola ed energetica. Su di un terreno vengono installati pannelli solari sollevati da terra (fino a 5 metri) e distanziati. Sul terreno sotto i pannelli si coltiva o si fa pascolare il bestiame. L'obiezione principale all'agrivoltaico è che consuma il suolo e danneggia l'agricoltura. Si tratta di una obiezione sollevata soprattutto dagli agricoltori e dalle loro organizzazioni.
Analisi
Ci sono una serie di colture che crescono bene sotto i pannelli, ed altre che addirittura aumentano la resa.
L'agrivoltaico è indifferente per segale, orzo, avena, cavolo verde, colza, piselli, asparago, carota, ravanello, porro, sedano, finocchio e tabacco. Queste piante crescono bene sia sotto i pannelli che senza. Ma cipolle, fagioli, cetrioli, zucchine, patata, luppolo, spinaci, insalata, fave e agrumi addirittura aumentano la produzione all'ombra del fotovoltaico.
Non tutte le colture sono compatibili con i pannelli. L'agrivoltaico non funziona con frumento, farro, grano, mais, alberi da frutto, girasole, cavolo rosso, cavolo cappuccio, miglio, zucca.
I vantaggi ambientali ed economici di questa pratica sono numerosi. Permette di aumentare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili senza consumare terreno agricolo. I pannelli proteggono le colture dai fenomeni atmosferici più devastanti e danno ombra e riparo agli animali. Si calcola facciano risparmiare fino al 20% di acqua di irrigazione ed evitino i picchi di calore che possono bruciare le colture.
Su sostegni dei pannelli possono crescere la vite e i pomodori. Gli impianti possono anche raccogliere acqua piovana e rugiada, riducendo lo stress idrico delle piante. Uno studio del Fraunhofer Institute tedesco ha dimostrato che i sistemi agrivoltaici incrementano la produttività del terreno fino al 60%.
La produzione di elettricità è una ulteriore fonte di reddito per gli agricoltori. Questi possono vendere la corrente che non consumano al Gse, a un prezzo dagli 85 ai 93 euro al megawattora, oppure affittare i terreni a una società energetica per produrre corrente. L'affitto rende dai 2500 ai 3000 euro all'anno per ettaro.
Conclusione
L'agrivoltaico non è dannoso per l'agricoltura e non consuma il suolo, ma vanno scelte le colture con attenzione. Per molte la presenza dei pannelli è indifferente, per altre addiritutura migliora la resa. Ci sono tuttavia colture incompatibili con l'agrivoltaico. Questa pratica deve essere ben gestita, per evitare danni. Ma se applicata correttamente, di grande giovamento all'ambiente e alla produttività agricola.
Fonti
https://www.boscodiogigia.it/ambiente/agrivoltaico-come-funziona
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0306261923004944
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