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La brucellosi è una zoonosi causata da batteri appartenenti al genere Brucella. È presente in tutto il mondo, ma particolarmente nei Paesi del Mediterraneo, in India, nei Paesi mediorientali, nell’Asia centrale e in America Latina. In Italia, negli ultimi mesi, la Campania è alle prese con la brucellosi bufalina, concentrata in alcune aree, ed esiste un piano di eradicazione che prevede l'abbattimento degli animali. La vicenda non ha tuttavia alcuna implicazione in termini di rischi per l'alimentazione umana ma poiché si sta diffondendo una preoccupazione tra i consumatori su eventuali rischi di trasmissione del batterio a tavola, ANSA Verified ha interpellato fonti scientifiche. Questo il quesito: Mangiando mozzarella di bufala campana si può trasmettere la brucellosi?
La filatura, una delle fasi principali del processo di lavorazione della mozzarella di bufala campana Dop, prevede l’utilizzo di temperature particolarmente elevate, si arriva tra 80 e 100 gradi centigradi. Queste temperature garantiscono che la brucella non sopravviva. Nelle stalle in cui siano stati riscontrati casi di brucellosi, sono in corso operazioni di risanamento. "Il latte - spiega il professor Giuseppe Campanile, docente di zootecnica speciale e tecnica di allevamento all’Università Federico II di Napoli, già membro del Consiglio Superiore di Sanità - deve essere pastorizzato secondo la legislazione italiana e quindi tutti i corpi batterici vengono eliminati. In definitiva, la tecnica di lavorazione e le precauzioni che vengono adottate creano un prodotto che è tra i formaggi freschi più sicuri al mondo”.
La soluzione sanitaria dei nuovi focolai di brucellosi è affidata alle autorità competenti, ma la questione, precisa il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, non ha alcun impatto sulla produzione di mozzarella di bufala campana Dop: nessun allarme sanitario, ma nemmeno produttivo, visto che nel 2022 è cresciuta ancora sia la produzione di Mozzarella Dop, superando le 55mila tonnellate, sia il latte idoneo alla Mozzarella Dop. Nessun calo nemmeno del numero di bufale in area Dop, che è cresciuto dal 2016 al 2022, passando da 333mla a 374mila, garantendo tutto il latte necessario.
Ecco semplici regole da seguire per riconoscere e conservare la vera bufala campana: il primo consiglio è comprarla sempre confezionata e verificare la presenza sulla confezione del marchio del Consorzio di Tutela e del logo europeo della Dop.
Il colore deve essere bianco porcellana. La temperatura di servizio ideale per la mozzarella di bufala Dop è di circa 18-20 gradi. La Bufala Campana va conservata in un ambiente fresco, sempre immersa nel suo liquido di governo. Così, infatti, il prodotto mantiene le sue caratteristiche. È consigliabile non metterla in frigo, se consumata subito. Se è proprio necessario (va riposta in frigo se mangiata due-tre giorni dopo l’acquisto) va ricordato, prima di consumarla, che occorre lasciarla a temperatura ambiente per almeno un’ora. In alternativa la confezione va immersa, per circa 5 minuti, in acqua calda (35/40°C).
Conclusioni
La mozzarella di bufala campana è sicura per l'alimentazione umana anche nelle aree alle prese con la Brucellosi. Le alte temperature fino a 100 gradi centigradi usate nel processo di lavorazione e la pastorizzazione del latte nelle stalle in corso di risanamento fermano la trasmissione batterica rendendo il prodotto tra i formaggi freschi più sicuri.
Fonti
Istituto Superiore di Sanità https://www.iss.it/
Giuseppe Campanile, docente di zootecnica speciale e tecnica di allevamento all’Università Federico II di Napoli
bufala campana Consorzio di tutela mozzarella di Bufala Campana Dop
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