In Italia progetti per oltre 2,2 Gw
di eolico offshore superano la Via, la valutazione di impatto
ambientale. Lo ha detto Aero, l'associazione delle energie
innovabili offshore accogliendo con favore anche il nuovo
decreto Porti, che individua Augusta come hub prioritario.
Far diventare il Mediterraneo un punto di riferimento per
l'energia rinnovabile offshore è l'obiettivo portato avanti da
Aero, che oggi ha presentato Ecomed green expo del Mediterraneo,
il salone dedicato agli impianti eolici e alla tecnologia
floating.
"Con il decreto Fer2 e le aste per 3,8 Gw, il settore si
prepara a un'accelerazione senza precedenti", afferma Aero. Il
ruolo strategico dei porti di Augusta, Taranto, Brindisi,
Civitavecchia, sarà cruciale per garantire l'assemblaggio e la
logistica degli aerogeneratori eolici, contribuendo allo
sviluppo di una filiera industriale italiana.
L'impatto occupazionale, ribadisce Aero, sarà significativo con
migliaia di nuove assunzioni tra ingegneri, tecnici
specializzati e addetti alla manutenzione.
"L'Italia ha l'opportunità di affermarsi come hub energetico
del Mediterraneo, sfruttando le sinergie della supply chain
nazionale, e puntando a fornire galleggianti offshore ai Paesi
mediterranei, balcanici e africani. È fondamentale che il nostro
Paese rafforzi la propria filiera produttiva, coinvolgendo
attori strategici come università, startup e aziende per creare
un ecosistema industriale solido e competitivo a livello
internazionale", aggiunge Aero.
"La crescita dell'eolico offshore galleggiante è un'occasione
storica per l'Italia - dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente
di Aero - Oggi abbiamo gli strumenti per rendere il nostro Paese
leader nella transizione energetica, creando un'industria
nazionale che generi occupazione, innovazione e valore. Il
successo di questa trasformazione dipenderà dalla capacità di
istituzioni e imprese di lavorare insieme per costruire un
futuro sostenibile".
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