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In evidenza
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In collaborazione con Nuova Pescara
"Evitate di litigare su ciò che è
marginale. Agli eletti dei tre comuni dico: fidanzatevi, andate
sotto braccio perché il cammino da fare è duro, è faticoso, è
selettivo e non ci si può dividere. Evitate di litigare su ciò
che non è prevalente, perché c'è un lavoro tale da fare che fa
tremare i polsi. Serve un atteggiamento culturale adulto,
maturo, segnato da generosità. Non bisogna fare affidamento né
sulla potenza né sulla prepotenza". Così il deputato Luciano
D'Alfonso (Pd) nel corso di una conferenza stampa per fare il
punto sull'iter di creazione della nuova città di Pescara che
nascerà nel 2027 dalla fusione di Pescara, Montesilvano e
Spoltore.
"Va bene la Protezione Civile insieme, va bene la
discussione difficilissima sui colori del gonfalone, va
benissimo la devozione per il Santo Patrono che sarà
individuato. I documenti contabili, però - si chiede D'Alfonso -
chi li sta studiando per evitare che la piemontese Pescara venga
contestata dalla indisciplinata Montesilvano a causa di una
novella e resistente questione romana che porrà Spoltore?
Dovesse fare che non vengano soppesati i debiti potenziali di
due delle tre amministrazioni, che poi insorgeranno e
zavorreranno la Nuova Città? Allora, poiché le questioni vere
sono queste per la vita della persona Nuova Città, evitiamo di
impiccarci su questioni minori come la denominazione. Per me la
città che abbiamo progettato si può votare e far chiamare
Fabrizia o Guglielma Marconi"
Sull'assetto della nuova città, D'Alfonso sottolinea che "nel
diritto e nelle istituzioni c'è un principio che viene
coltivato: quello di ragionevolezza. Con ragionevolezza -
osserva - bisogna arrivare ad un numero tale di ruoli e di
responsabilità di partecipazione alla decisione che tenga da
conto le realtà preesistenti rispetto alla realtà nuova".
In collaborazione con Nuova Pescara
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