Una struttura dedicata ai pazienti
della Asl di Teramo, che sono seguiti e curati in centri fuori
regione e che hanno la necessità di avere ricette non più
compilabili dai medici di medicina generale o dai pediatri di
libera scelta. È questo l'ambulatorio di riconciliazione che
viene potenziato ed esteso a tutti e quattro gli ospedali. La
sperimentazione è iniziata nell'aprile scorso all'ospedale di
Teramo e ha dato buoni risultati: sono stati gestiti circa 350
pazienti.
Adesso gli ambulatori di riconciliazione vengono estesi ai
quattro ospedali e suddivisi per diverse specialistiche, in modo
da ridurre al massimo eventuali disagi per gli utenti (cfr.
tabella allegata). All'ambulatorio oncologico si accede tramite
prenotazione al Cup con l'impegnativa per "Valutazione
ambulatorio di riconciliazione", mentre negli altri ambulatori
si accede direttamente senza prenotazione ma sempre con
l'impegnativa, ovviamente nei giorni e negli orari di apertura.
Il paziente dovrà anche portare con sé un piano terapeutico
valido. I pazienti trapiantati, non avendo uno specialista di
riferimento, si potranno recare in qualsiasi ambulatorio di
riconciliazione Asl. Si ricorda, infine, che le farmacie
aziendali possono accettare le ricette rosse provenienti da
centri extra regionali, quindi se si ha questo tipo di ricetta,
si può evitare di rivolgersi all'ambulatorio di riconciliazione.
Tutti gli ambulatori sono già operativi.
"Abbiamo inteso allargare il servizio offerto al paziente,
facilitando l'accesso agli ambulatori di riconciliazione in modo
da ridurre al massimo eventuali disagi", spiega il direttore
generale Maurizio Di Giosia, "ma l'obiettivo è anche un altro:
vogliamo capire, attraverso un colloquio fra i nostri
specialisti e il cittadino, quali sono i motivi che hanno
indotto il paziente a farsi curare fuori Asl. E quindi anche
spiegargli quali sono le prestazioni sanitarie offerte dalla
nostra azienda".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA