Il Tribunale Ordinario di Chieti,
Sezione Lavoro, con ordinanza del 9 gennaio 2025, ha dichiarato
illegittima la revoca dell'Assegno di Inclusione ad una donna,
divorziata e con figli disabili.
La decisione del giudice del lavoro, Ilaria Prozzo, fa seguito
a una procedura d'urgenza ex articolo 700 del Codice di
Procedura Civile, curata dall'avvocato dell'Inca Cgil, Enrico
Raimondi, con la quale veniva denunciata la revoca della
prestazione da parte dell'Inps a partire da novembre 2024, senza
alcuna comunicazione delle motivazioni alla base di tale
decisione. La ricorrente, madre divorziata con figli disabili e
senza occupazione, che aveva beneficiato dell'Assegno di
Inclusione da gennaio a ottobre 2024, ha dimostrato di essere in
possesso di tutti i requisiti per continuare a percepire il
sostegno economico.
Il Tribunale ha condiviso questa posizione, sottolineando la
mancanza di comunicazione da parte dell'Inps riguardo alle
ragioni della revoca. Questo elemento, secondo il giudice, rende
la revoca stessa illegittima.
L'Inps, a cui il ricorso era stato notificato il 4 dicembre
2024, non si è costituito in giudizio. "La decisione del
Tribunale di Chieti sottolinea l'importanza della trasparenza e
della corretta comunicazione da parte degli enti pubblici nei
confronti dei cittadini, soprattutto in materia di prestazioni
sociali - sostiene il direttore del patronato Inca Cgil,
Giuseppe Visco - Nel caso specifico l'altro fatto rilevante è
l'accoglimento della procedura d'urgenza a tutela delle
necessità primarie per la vita quotidiana della nostra
assistita. L'assegno di inclusione è una misura nazionale di
contrasto alla povertà, alla fragilità e all'inclusione sociale
delle fasce deboli, per questo motivo siamo molto soddisfatti
del risultato ottenuto. Purtroppo il caso della nostra assistita
non è isolato, invito chiunque si trovasse in condizioni simili
a rivolgersi al Patronato Inca Cgil".
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