La preoccupazione per la rottura della tregua e le sirene di allarme che dopo mesi sono tornate a risuonare nei giorni scorsi anche a Gerusalemme, oggi lascia lo spazio alla gioia per le dimissioni dall'ospedale di Papa Francesco. "In Terra Santa la notizia delle dimissioni del Santo Padre è stata accolta da sentimenti di gioia e di sollievo dopo la grande preoccupazione per la sua salute", riferisce all'ANSA il Vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas.
"Le persone, di ogni età, nazionalità e religione, hanno pregato per Papa Francesco. I bambini hanno scritto pensieri affettuosi come se scrivessero ad un nonno caro e gentile, i loro disegni esprimono la speranza di rivederlo presto e sottolineano l'amore profondo che questa terra ha per il Papa".
Anche nell'ultimo Angelus scritto dal Gemelli Papa Francesco ha voluto ricordare Gaza: "mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti, chiedo che tacciano subito le armi e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo".
Sono da ricordare le diverse telefonate che il Papa, pur con un filo di voce, ha fatto in questi giorni alla parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza per informarsi, dal letto d'ospedale, delle loro condizioni. "Una telefonata benedetta", aveva commentato nei giorno scorsi il parroco, padre Gabriel Romanelli.
Padre Faltas, francescano molto legato a Papa Francesco che nei mesi scorsi ha incontrato più volte proprio per aggiornarlo sulla difficile situazione umanitaria in Palestina, ricorda che "i bambini delle scuole cristiane di Gerusalemme si sono riuniti venerdì scorso per la Via Crucis, pregando per il Santo Padre e portando disegni e lettere lungo la via Dolorosa". Proprio in quella processione in mezzo ai tanti disegni con la parola "speranza", declinata in tutte le lingue, c'erano anche disegni e fotografie di Papa Francesco. "Hope": speranza come la parola chiave del Giubileo, come il desiderio di vivere in una terra senza guerra, ma anche la speranza di vedere Papa Francesco di nuovo a casa.
Alcuni di loro avevano partecipato lo scorso anno alla Giornata Mondiale dei Bambini a Roma e avevano incontrato di persona il Papa. In queste settimane allora si è pregato non solo per la pace ma anche per Francesco.
"La Terra Santa ha pregato intensamente per la sua guarigione: la vicinanza del Santo Padre alla sofferenza di questa terra è stata costante, la sua preghiera per chi soffre è continua. La Chiesa e il mondo hanno bisogno della saggezza e del cuore accogliente di Papa Francesco. L'umanità ha bisogno del suo sostegno paterno e dei suoi appelli per una pace vera e giusta", conclude padre Faltas.
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