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In evidenza
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In collaborazione con Sanità e politiche sociali
"Questo sistema di valutazione è un
problema storico della Valle d'Aosta, legato a specificità della
nostra regione, piccola e con una organizzazione tra sanità e
servizi socio assistenziali diversa dalle altre regioni, e i
flussi ministeriali non leggono questa diversità. Pertanto,
molta attività che svolgiamo non veniva conteggiata. Abbiamo
recuperato in parte nel 2022, inserendo a forza questi dati. Nel
2023 avremo l'effetto pieno. Il dato sintetico è comunque ancora
insoddisfacente ma in miglioramento, quindi sono fiducioso che i
dati del 2023 mostreranno ulteriori progressi". Così il
direttore generale dell'Usl della Valle d'Aosta, Massimo Uberti,
nei giorni scorsi aveva commentato in anteprima i dati sui Lea
diffusi oggi dal ministero della Salute.
"I tre livelli di punteggio Lea (attività 2022 per Ospedale,
Prevenzione e Territorio) che contribuiscono al punteggio
generale - riferisce Uberti - sono ancora insoddisfacenti ma in
netto miglioramento. La Prevenzione sta migliorando
significativamente.
Per quanto riguarda l'ospedale, andiamo bene sull'uso dei
posti letto ospedalieri e la frequenza di ricovero. Per la
frattura di femore, siamo migliorati e rientriamo nel range
positivo. Per l'asportazione della colecisti e i tagli cesarei,
abbiamo ancora margini di miglioramento. Su questi due settori
ci stiamo confrontando con i clinici per capire le motivazioni
dietro certe decisioni e cercare di allinearci agli standard.
Tuttavia, ci sono specificità locali, come la Terapia intensiva
neonatale a due ore di ambulanza, che influenzano le decisioni
cliniche in Valle d'Aosta".
Per il Territorio "ci sono otto indicatori. siamo penalizzati
dagli ultimi due, in cui andavamo benissimo ma che non contano
più quest'anno. Per i pazienti in assistenza domiciliare,
abbiamo moltiplicato per sette il numero di pazienti seguiti nel
2022, passando da 7,13 a 49. Nel 2023, ci aspettiamo di
raggiungere l'ottimale, come già certificato dal Ministero.
Le variabili migliorano ma non sono ancora perfette. Per la
psichiatria, la percentuale di ricoveri ripetuti è migliorata,
passando dal 10% all'8%".
Infine "anche sulla prevenzione, abbiamo migliorato le
coperture vaccinali e siamo migliorati nello screening, anche se
il Covid ha influenzato il numero di pazienti da chiamare. Ora
abbiamo un andamento variabile, con anni in cui faremo più
screening e altri in cui ne faremo meno.
Il quadro complessivo è positivo e in miglioramento rispetto
all'anno precedente. Quindi, direi che la situazione è
abbastanza buona".
In collaborazione con Sanità e politiche sociali
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