Il rafforzamento del ruolo del segretario generale, l'ampliamento delle aree funzionali dei dirigenti di primo livello per favorire una maggiore integrazione tra i settori dell'Amministrazione e lo sviluppo del ruolo manageriale, la riduzione del numero delle posizioni dirigenziali e l'introduzione nelle procedure di reclutamento dei dirigenti anche mediante la valutazione di competenze trasversali. Inoltre, riguardo al reclutamento del personale, nell'ottica di velocizzare le procedure, sono previste autonome sessioni d'esame, programmate ogni tre mesi per tutti i livelli, separate dalle prove d'esame di concorso, al quale si accede con il possesso dell'attestazione della conoscenza della lingua francese e/o italiana, che diventa requisito, per la partecipazione alle procedure selettive, nonché per l'adesione alle chiamate pubbliche presso i centri per l'impiego, con conseguente eliminazione dell'accertamento linguistico preliminare alle prove di concorso. E' quanto prevede il disegno di legge "Disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta", che è stato approvato dal Consiglio Valle con 19 voti a favore, 5 astensioni e 11 voti contrari.
Il provvedimento è stato illustrato in aula da Antonino Malacrinò (Fp-Pd) che, riguardo alla mobilità del personale, ha detto: "Si vuole regolamentare meglio la procedura, allo scopo di valorizzare le aspettative e la crescita professionale dei lavoratori, compatibilmente con le esigenze organizzative degli enti".
Per Erika Guichardaz (Pcp) si tratta di "una norma irricevibile che penalizza i dipendenti del comparto unico". "Questa legge - aggiunge - prevede, tra le tante aberrazioni, la possibilità di comandare d'ufficio i dipendenti in un altro ente, fino a 50 km. Sulla mobilità non ci sono procedure trasparenti e pubbliche, ma si confermano sistemi discriminatori che limitano la possibilità di richiesta ai soli dipendenti in servizio in enti con più di 100 dipendenti. Infine, il Governo introduce emendamenti di peso sulle pensioni: dipendenti con 42 anni di servizio, non potranno andare in pensione, se non con penalizzazioni, in linea con il Governo Meloni". Andrea Manfrin (Lega Vda) ha contestato le modalità con cui sono arrivati gli emendamenti del Presidente della Regione: "Dall'inizio della Legislatura sollevo il problema: sui propri disegni di legge, il Governo presenta costantemente emendamenti calati dall'alto, che nulla hanno a che fare con il percorso che viene fatto in Commissione. Qui, siamo oltre: alle 15.38 di ieri è arrivato un maxi-emendamento riguardante il collocamento a riposo d'ufficio sulla pelle di decine di dipendenti, che non è stato oggetto di confronto né con i diretti interessati né con la Commissione. C'è forse un fastidio verso la democrazia da parte del Governo?".
Secondo Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) "si sarebbe potuto fare una vera riforma dell'apparato pubblico valorizzando anche gli enti locali che, invece, hanno un ruolo marginale come, ad esempio, sulla questione dei Segretari comunali su cui, ancora una volta, non è stato fatto ordine. In generale, le funzioni locali individuate dalla norma sono quelle definite dal modello statale. Perché non è stata pensata e realizzata una forma che fosse caratterizzante della nostra autonomia speciale e rispecchiasse maggiormente le nostre esigenze?". Per Pierluigi Marquis (Forza Italia) "una riforma dovrebbe essere qualcosa di più approfondito, che porti a comportamenti innovativi e coraggiosi, questo testo ci sembra piuttosto un adeguamento autoreferenziale fatto a sei mesi dalle elezioni regionali, con un approccio che non va verso l'efficienza dell'agire e la qualità della normazione".
"La discussione di oggi non ha considerato adeguatamente alcuni aspetti fondamentali per gli enti pubblici - ha replicato il presidente della Regione, Renzo Testolin - in particolare le esigenze degli enti locali e delle realtà più piccole, che devono poter contare sulle maestranze necessarie a garantire i servizi alla popolazione. Il provvedimento mira a garantire un miglior coordinamento amministrativo attraverso la messa in rete del Segretariato generale, che dovrà fungere da 'pivot' dei dirigenti, in un contesto articolato che si sviluppa come un'opportunità di attivazione di uno 'spoil system', inteso come presa in carico dei problemi e assunzione di responsabilità da parte di chi sarà scelto, per rispondere agli indirizzi politici e monitorare il raggiungimento degli obiettivi dichiarati".
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