Si chiama 'Centre nous' il primo
centro antidiscriminazioni aperto in Valle d'Aosta. Presentato
da Arcigay Queer Vda, con le cooperative sociali L'Esprit à
l'Envers e La Sorgente, il progetto si è aggiudicato il bando
dell'Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri volto all'apertura di
centri contro le discriminazioni motivate da orientamento
sessuale e identità di genere.
"La nostra associazione - dichiara Giulio Gasperini, presidente
di Arcigay Queer Vda e coordinatore del progetto - è
estremamente orgogliosa di aver contribuito all'apertura,
finalmente, di un Centro che possa monitorare il fenomeno delle
violenze e delle discriminazioni contro la comunità queer in
Valle d'Aosta e che possa riuscire a dare risposte concrete ed
efficaci a chi vive momenti di fragilità e marginalità, spesso
taciuti e subiti, vissuti nella più completa solitudine e
disperazione. Centre nous ci consentirà di edificare una società
valdostana più attenta alle varie unicità, al benessere di
chiunque, e rispettosa di quel dettato Costituzionale che
garantisce di avere pari dignità sociale e di realizzare il
pieno sviluppo della propria persona, a prescindere da quale sia
l'orientamento sessuale o l'identità di genere".
Centre nous è aperto cinque giorni a settimana, con uno
sportello di accoglienza e ascolto dove un'operatrice sarà
disponibile a raccogliere segnalazioni di discriminazioni e a
valutare l'attivazione di tutti gli altri servizi offerti dal
Centro, tra cui assistenza legale, psicologica, educativa,
sanitaria e sociale. La sede è in via Croix Noire 38, ad Aosta.
"L'amministrazione comunale è orgogliosa di contribuire alla
riuscita di questo importante progetto - commenta Clotilde
Forcellati, assessora comunale alle Pari Opportunità - con la
messa a disposizione dei locali. Non è un caso che diritti
civili e diritti sociali stiano insieme in uno dei locali della
co-progettazione, luoghi per promuovere la socialità dove si
lavora per sostenere le fragilità delle persone e accompagnarle
in momenti ricreativi quale antidoto alla solitudine. Si tratta
di due binari incrociati che lavorano allo stesso obiettivo".
"L'avvio di questo servizio - aggiunge Loredana Petey,
componente del cda del Celva - costituisce un passo fondamentale
per una comunità che vuole e deve essere incentrata
concretamente sul rispetto e la promozione dei diritti umani e
civili attraverso la lotta ai pregiudizi e alle
discriminazioni".
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