Il Consiglio comunale di Aosta ha
approvato all'unanimità la bozza di convenzione per l'esercizio
in forma associata delle competenze attribuite agli Enti locali
per la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili.
L'accordo disciplinerà i rapporti con l'Unité Mont-Emilius e
altri quattro enti aderenti, e costituisce l'avvio dell'iter per
la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili.
L'iniziativa coinvolge 15 comuni, di cui i 10 compresi
dall'Unité des Communes Valdôtaines Mont-Emilius oltre ai Comuni
di Aosta, Aymavilles, Saint-Pierre, Sarre e Verrayes. Il
territorio interessato è quello della Plaine d'Aoste con oltre
67.000 abitanti (più della metà della popolazione regionale),
numerose attività artigianali e Pmi e grandi superfici
commerciali.
Soggetto capofila è l'Unité Mont-Emilius che avrà il compito di
avviare gli studi di prefattibilità sulle tre cabine primarie
interessate e richiedere il contributo regionale. "La
convenzione - si legge in una nota - rappresenta il passo
propedeutico allo svolgimento degli studi di prefattibilità che
avranno l'obiettivo di definire le potenzialità energetiche dei
territori, identificare la forma giuridica, pervenire alla
costituzione formale della Cer e avviare le attività di
promozione per l'adesione di cittadini, imprese, enti religiosi
e associativi".
Per l'assessore comunale all'ambiente, Loris Sartore, "le Cer
rappresentano un passo importante verso la transizione
energetica consentendo di incrementare l'impiego di fonti
energetiche rinnovabili e di ridurre le emissioni in atmosfera
causa dei cambiamenti climatici. Sono libere aggregazioni che
nascono con lo scopo di produrre e condividere in ambito locale
energia elettrica generata da impianti a fonte rinnovabile.
Quella che verrà costituita nel territorio della Plaine d'Aoste
parte su iniziativa pubblica, ma ha come primo obiettivo di
coinvolgere i privati in forma singola o aggregati in attività
artigianali e imprenditoriale, le parrocchie e le associazioni
del Terzo settore che siano produttori, consumatori o entrambe
le cose. Lo scopo è di condividere l'energia prodotta ottenendo
benefici ambientali per la riduzione delle emissioni, economici
per l'utilizzo di energia a costi inferiori e sociali per
combattere la povertà energetica e per il reimpiego dei ritorni
economici a favore della collettività".
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