Il farmacista
di reparto arriva all'ospedale di Città di Castello. Il primo
progetto pilota in Umbria, lo definisce l'Usl 1, e in che
consiste il suo lavoro e quali saranno i suoi compiti se ne è
parlato in un incontro presso la struttura sanitaria tifernate.
"È una figura fondamentale ed efficace nel governo clinico e
nei processi assistenziali e, lavorando con un team
multidisciplinare, grazie al suo apporto sarà migliorata la
qualità dell'assistenza sanitaria", ha spiegato Nicola Nardella,
direttore generale dell'Usl Umbria 1, aprendo la conferenza
stampa (della quale riferisce l'Azienda in un comunicato). "Il
farmacista clinico di reparto è una risorsa importante - ha
proseguito - in grado di supportare i medici ad affrontare le
criticità con particolare riguardo all'appropriatezza
prescrittiva, al rischio clinico ed alla corretta gestione e
attribuzione delle risorse nel campo del farmaco. La sua figura
deve necessariamente poter essere istituita anche all'interno
del Servizio sanitario regionale".
"Il farmacista di reparto - ha affermato anche Andrea
Caprodossi, responsabile del servizio farmaceutico dell'Usl
Umbria 1 - ha la responsabilità di provvedere alla gestione e
alla fornitura di farmaci e prodotti farmaceutici in generale
per i pazienti ricoverati nel reparto di oncologia. Una 'figura
chiave' nella collaborazione tra medici, infermieri e pazienti e
che, oltre a fornire un servizio di informazione scientifica sui
farmaci, svolge consulenze mirate condividendo ad esempio col
medico specialista modifiche di terapia farmacologica. Può
infatti essere di aiuto nella scelta appropriata dei farmaci,
dei dosaggi più adeguati alle esigenze del singolo paziente,
anche pensando alla riduzione del rischio di interazione tra
farmaci. Contribuisce essenzialmente a migliorare l'efficacia
delle cure farmaceutiche, in ragione peraltro di una valutazione
costo-efficacia delle stesse".
"Questo professionista - ha detto, infine, Silvio Pasqui,
direttore del Presidio ospedaliero Alto Tevere dell'Usl Umbria 1
- in un moderno sistema sanitario è senz'altro una risorsa
indispensabile. Da tempo le varie associazioni di settore
rappresentano l'importanza e la necessità di istituire il ruolo
del farmacista di reparto in Italia come anche in Sardegna.
Questa figura, infatti, è già presente in molti Paesi europei
come in Spagna, Regno Unito, Germania e altri ancora".
Il progetto, della durata di un anno, è stato illustrato da
Alessandra Mariottini Sarti, dirigente medico del Servizio
farmaceutico dell'Usl Umbria 1, che ricoprirà il ruolo di
farmacista di reparto nell'ambulatorio di oncologia medica
dell'ospedale di Città di Castello. In particolare, è stato
sottolineato che saranno oggetto di valutazione le persone
ultrasessantacinquenni. Il progetto è suddiviso in due
programmi, entrambi finalizzati ad offrire strumenti in grado di
prevenire gli eventi avversi e a promuovere l'educazione del
paziente sul corretto uso dei farmaci migliorandone la sicurezza
e l'efficacia dei trattamenti. Più farmaci vengono prescritti ad
un paziente e - spiega ancora l'Usl - maggiore è la probabilità
di non aderenza terapeutica; ciò si verifica soprattutto nel
paziente anziano con capacità visive ridotte, facile
dimenticanza o mancata comprensione del regime farmacologico.
Per questo motivo il paziente anziano, per il quale anche una
comunicazione corretta ed umana può rappresentare una terapia di
supporto, è stato messo al centro del progetto.
"Il farmacista di reparto, se adeguatamente supportato e
definito a livello normativo - conclude la nota -, può apportare
rilevanti benefici ai processi di trattamento oncologico che
potrebbero essere oggetto di considerazione futura per validare
l'inserimento di questa figura professionale all'interno dei
percorsi organizzativi aziendali".
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