La mozione sulla "Modifica della
normativa vigente in materia di demolizione e messa in sicurezza
degli edifici del Testo Unico della ricostruzione privata del
sisma 2016 al fine di contribuire a favorire il recupero del
paesaggio, rilanciare l'economia turistica e la rinascita delle
Comunità locali", firmata dai consiglieri Vincenzo Bianconi
(misto) e Thomas De Luca (M5S) è stata illustrata all'Aula di
Palazzo Cesaroni ma non votata per mancanza del numero legale.
Prima del rinvio ad altra seduta, Bianconi ha presentato
l'atto di indirizzo spiegando che "dopo circa otto anni dal
sisma del 2016 ci sono ancora numerosi edifici inagibili e
abbandonati, in molti casi ridotti a cumuli di macerie o
comunque con strutture pericolanti. Tali strutture, collocate
spesso lungo trafficate vie di comunicazione, in centri storici
o in prossimità di frequentate località turistiche, oltre a
rappresentare una potenziale minaccia per chiunque dovesse
trovarsi nelle vicinanze, trasmettono anche un profondo senso di
abbandono, distruzione, incuria e devastazione a chiunque
dovesse passarvi vicino".
"Tutto questo - ha osservato Bianconi - rischierebbe di
vanificare gli immensi sforzi di questi anni delle autorità
pubbliche e dei tantissimi soggetti privati di quei territori
finalizzati al rilancio di questi territori, la cui economia e
occupazione sono quasi interamente basate sul turismo
naturalistico, storico, artistico ed enogastronomico. Ciò
sarebbe particolarmente importante in considerazione del fatto
che proprio il territorio martoriato dal sisma 2016 della
Valnerina starebbe raccogliendo un importante interesse da parte
dei turisti".
"La Giunta regionale - ha continuato - dovrebbe dunque
intervenire in tutte le sedi istituzionali ritenute utili
affinché la normativa in materia di interventi di demolizione o
di messa in sicurezza degli edifici del Testo unico della
ricostruzione privata del sisma del 2016 preveda la possibilità
di intervenire in via sussidiaria da parte dei Comuni
interessati in tutti i casi di mancato intervento da parte del
proprietario, pur prevedendo un principio di priorità per i casi
più urgenti di potenziale rischio di pubblica incolumità,
salubrità, igiene pubblica o rappresentino ostacolo per l'avvio
dei lavori per la ricostruzione o riparazione di immobili
adiacenti o limitrofi. Tutto ciò al fine di realizzare una reale
tutela del patrimonio paesaggistico regionale, contribuendo così
alla rinascita delle comunità locali attraverso un più concreto
e veloce rilancio dell'economia turistica grazie al recupero
della bellezza del paesaggio e rimozione dei segni fisici più
evidenti ed importanti del sisma 2016".
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