"Come riportato dai dati Istat nel
report natalità e fecondità della popolazione residente (2023),
nella regione Umbria si sta assistendo ad un perdurante e
progressivo calo demografico dovuto, in misura rilevante, ad una
diminuzione delle nascite. Considerando che a contribuire al
verificarsi di suddetto fenomeno sono fattori di diversa natura,
investire nel sociale e nella costruzione di una Regione a
misura di famiglia attrattiva per migliorare la qualità del
progetto familiare, significa dare opportunità e nuove
prospettive a chi vuole fare famiglia": a dirlo è la consigliera
regionale Lega Umbria, Paola Fioroni.
"Nuovi finanziamenti, una programmazione triennale e fondi
continuativi e strutturali per un ammontare complessivo di 30
milioni di euro, voluti con convinzione dalla presidente
Donatella Tesei - sostiene l'esponente leghista in una nota -,
consentono di mettere in campo misure efficaci per contribuire
ad invertire quel crollo regionale che negli ultimi dieci anni
ha raggiunto il 35 per cento. La l.r. 16/2024, che integra e
modifica il Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali,
sancisce e consolida l'impegno della Regione Umbria in merito
alla tutela dei minori, alla genitorialità, alla natalità,
all'informazione e formazione, al sostegno delle coppie e delle
famiglie monoparentali, numerose, separate, divorziate o
adottive; al sostegno degli orfani di entrambi i genitori e
dell'associazionismo familiare. Contributi per le nuove nascite,
per l'armonizzazione dei tempi di vita e lavoro, per il welfare
aziendale, per lo sport, lo studio, i centri estivi, i
trasporti, la casa non saranno temporanei.
Si supera la politica dei bonus che hanno già portato risultati
importanti nella nostra Regione, per passare ai contributi
continuativi su cui la famiglia può e potrà fare sempre
affidamento. Investire su politiche strutturate e strutturali
significa generare sviluppo sociale ed economico. Soprattutto se
i percorsi normativi sono condivisi con le famiglie stesse e
tutti gli stakeholder del territorio e questo modo di progettare
insieme continuerà grazie all'istituzione del Dipartimento per
la famiglia contenuta nella legge stessa. Questo impianto
normativo di cui io stessa sono prima firmataria, non è una
legge ideologica, né tantomeno casuale: ci sono voluti ben
quattro anni affinché riuscissimo a portare in Aula una norma
dotata di copertura finanziaria e di struttura organica, non un
ovvio testo elettorale; consapevoli dell'impellente necessità di
attuare politiche volte a ridurre quello che è stato
metaforicamente definito "inverno demografico. La famiglia è un
pensiero, un luogo, un valore, un percorso è la cellula primaria
e fondamentale della nostra società. Quanto portato a termine il
25 settembre è un fatto di enorme portata che è risultato essere
esemplare; come dimostrato anche dal riconoscimento espresso
dalle famiglie e dalle altre Regioni dove la legge è stata presa
come modello per un nuovo approccio metodologico al sostegno
della famiglia".
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