Vorrebbe dare "un abbraccio" a
Oliviero Toscani, "dirgli grazie ed esprimere tanta gratitudine
per essersi messo in gioco", Laura Santi, attivista perugina
dell'associazione Luca Coscioni, affetta da una forma
progressiva di sclerosi multipla che ha chiesto di poter
completare le procedure per accedere eventualmente al suicidio
assistito. "Mi ha colpito, tanto. Anche se sono situazioni
diversissime dalla mia, provo tenerezza e gratitudine", ha detto
parlando con l'ANSA del fotografo che in un'intervista al
Corriere della Sera ha rivelato di essere stato colpito da una
malattia incurabile, l'amiloidosi. Sottolineando che "vivere
così" non gli "interessa", non escludendo di rivolgersi a Marco
Cappato.
Santi ha spiegato di parlare "al plurale" pensando anche a
Michela Murgia "che prima di scomparire aveva detto 'non temo la
morte quanto la sofferenza e vorrei sentire Marco Cappato'".
"Toscani - ha sottolineato la giornalista perugina - è
notoriamente uno spirito libero e ora fa capire la durezza della
malattia. Mi dico dentro di me: speriamo che almeno questi volti
noti, i quali si mettono in gioco con nome e cognome, riescano a
smuovere le coscienze non della gente, già vicina al tema del
fine vita, ma dei politici, del legislatore nazionale. Proprio
per i nomi noti è più difficile parlare della degenerazione
della malattia e delle condizioni nelle quali si trovano. Fa
loro doppiamente onore. Se riusciremo ad arrivare alle coscienze
dei politici - ha concluso Laura Santi - sarà per voi che vi
mettete in gioco".
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