Con la fine del 2024 è tornato
l'appuntamento con il Rapporto Natura 2000 sullo stato di
conservazione delle specie di interesse comunitario. "La tutela
delle specie e degli habitat naturali più a rischio per le
future generazioni è un obiettivo prioritario anche in Alto
Adige", sottolinea l'assessore provinciale alla Protezione
dell'ambiente, della natura e del clima, Peter Brunner.
"Possiamo garantirla solo se disponiamo di dati adeguati sul
loro stato di salute e, su questa base, possiamo adottare misure
di protezione mirate".
"Per il periodo di riferimento 2019-2024, la Provincia
autonoma di Bolzano ha dovuto fornire alla Commissione europea
informazioni dettagliate su 45 habitat, 91 specie di fauna e
flora e su tutte le specie di uccelli presenti sul territorio",
spiega Leo Hilpold, direttore dell'Ufficio Natura. Ciò è stato
possibile grazie alla collaborazione dell`Ufficio Gestione fauna
selvatica e dei progetti di cooperazione con EURAC-Research,
Libera Università di Bolzano e Museo di Scienze Naturali
dell`Alto Adige, mediante i quali è stato possibile rilevare e
valutare lo stato di conservazione attuale delle specie di
interesse.
Un esempio concreto dell'importanza di questo rapporto è
rappresentato dai pipistrelli: per tutte le 26 specie presenti
in Alto Adige è stato necessario raccogliere e valutare i dati
disponibili. Tutte le specie europee di chirotteri, infatti,
sono rigorosamente protette dalla Direttiva Habitat dell'UE. Le
informazioni sono state tratte dalla banca dati del Museo di
Scienze Naturali dell'Alto Adige e dal programma di monitoraggio
della biodiversità (BMS) condotto da EURAC Research.
"Per la prima volta dal 2000, possiamo segnalare un trend
positivo per due specie particolarmente protette: il ferro di
cavallo minore e il vespertilio smarginato", annuncia con
soddisfazione Eva Ladurner, esperta di chirotteri presso il
Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige. Entrambe preferiscono
trascorrere l'estate in prossimità degli insediamenti umani,
trovando rifugio in piccole chiese e abitazioni private. Di
contro, il rapporto evidenzia un calo delle popolazioni di altre
due specie, il vespertilio mustacchino e il ferro di cavallo
maggiore, più strettamente legate all'agricoltura estensiva e
agli ambienti rurali con orti e allevamenti tradizionali.
"Sebbene siano riconoscibili sviluppi positivi per alcune
specie animali, ci sono ancora grandi lacune nelle nostre
conoscenze", riferisce il direttore Leo Hilpold. Per il prossimo
periodo di riferimento del Rapporto UE 2025-2030 restano ancora
molte ricerche da fare. Ad esempio, non si conoscono quasi per
nulla lo sviluppo della popolazione, delle colonie e degli
habitat di caccia di molte specie di pipistrelli. I dati
rivelano anche l'importante ruolo che le aree protette, spesso
molto piccole, nel fondovalle svolgono per i pipistrelli.
"Queste aree vengono ricercate in modo mirato dagli animali per
la caccia in quanto sono piccole oasi nel fondovalle
intensamente utilizzato", spiega invece Ladurner. "In sintesi,
le aree protette e la rete Natura 2000 svolgono un ruolo
centrale nella conservazione delle specie e degli habitat a
rischio in Alto Adige", afferma Hilpold.
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