Nel 2024 lo Speck Alto Adige Igp
ha registrato un incremento della produzione certificata del
12,8%, un aumento delle vendite del 3,4% rispetto all'anno
precedente e un'espansione costante sui mercati internazionali,
con il 32,7% della produzione destinata all'export.
Complessivamente - informa una nota - i prosciutti che hanno
ottenuto il marchio di qualità sono stati 2.815.390, il 42,6%
della produzione totale dei produttori riconosciuti dal
consorzio di tutela, in un aumento del 12,8% rispetto al 2023.
Ogni anno vengono prodotti circa 2,8 milioni di speck dell'Alto
Adige, per un valore stimato tra i 160 e i 170 milioni di euro.
"Il 2024 è stato un anno importante per lo speck Alto Adige
Igp, con risultati che testimoniano il nostro impegno continuo
nel garantire la qualità certificata del nostro prodotto.
L'aumento della produzione Igp e l'espansione nei mercati
internazionali confermano l'eccellenza che lo speck rappresenta
oggi, ed è frutto del lavoro e degli investimenti portati avanti
dal consorzio. Grazie alle nuove tecnologie, ai controlli
rigorosi e al nostro impegno verso la qualità, stiamo gettando
basi solide per il futuro, rafforzando la fiducia dei
consumatori e la nostra presenza sul mercato globale", ha
commentato il presidente del consorzio di tutela, Paul Recla.
Il 67,3% della produzione viene venduto in Italia, con una
concentrazione nelle regioni dell'Alto Adige e del Nord Italia.
Negli ultimi anni, tuttavia, la domanda è aumentata
sensibilmente anche nel Centro e Sud Italia. A livello
internazionale, registra una quota di esportazione del 32,7 %.
Il mercato estero più importante è la Germania, che assorbe il
23,2 % della produzione. Altri mercati di rilievo sono gli Stati
Uniti (4,75 %), la Francia (2 %), la Svizzera (0,9 %) e
l'Austria (0,6 %). Il prodotto viene commercializzato in oltre
venti altri Paesi, tra cui Belgio, Slovenia, Svezia, Paesi Bassi
e Canada, che insieme rappresentano circa lo 0,7 % della
produzione totale.
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