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ANSA - di Massimo Sebastiani.
I linguisti le definiscono parole dall'area semantica estesa: fine è una di queste. Ha tre-quattro significati principali ma a prevalere è solo quella coloritura negativa di 'stadio terminale', 'morte', 'esaurimento di tutte le possibilità'. Uno di questi significati è al maschile (il fine, cioè lo scopo) ma anche lì l'idea è quella. Tra gli altri i Doors ("This is the end, my only friend") e Karl Ove Knausgaard, lo scrittore norvegese autore del fluviale romanzo autobiografico in sei volumi 'La mia lotta', il cui ultimo capitolo si intitola Fine, ci hanno messo del loro. Eppure la parola fine non è ancora stata scritta, come suggerisce perfino l'etimologia della parola.
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