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In evidenza
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Cinico, spietato, concreto: il
Napoli fa la voce grossa a San Siro e con i gol di Lukaku e
Kvara conquista tre punti importantissimi per gli equilibri di
forza del campionato. Per i tifosi del Milan che avevano chiesto
a gran voce l'ingaggio di Antonio Conte in estate è una
sconfitta ancora più amara, uno smacco per il club rossonero che
apertamente aveva definito il tecnico leccese non idoneo al
progetto del Milan. Ora il Diavolo dopo dieci giornate e una
partita da recuperare si ritrova a undici punti dal Napoli
capolista. Troppi per pensare e dire con sicurezza di lottare
per lo scudetto. Il campionato è lungo ma due vittorie contro
Monza e Cagliari sono ora imprescindibili. Il Napoli ha il
merito di sfruttare ogni errore difensivo dei rossoneri, il
Milan ha la colpa di sbagliare troppo nella finalizzazione
vanificando le tante occasioni create nell'arco della partita
con la porta del Napoli che resta 'stregata'. E gli azzurri
portandosi a +7 mettono pressione all'Inter inseguitrice. Sono
tante le attenuanti per i padroni di casa dimezzati dalle
assenze. Senza Theo Hernandez e Reijnders, squalificati contro
il Napoli visto il rinvio del match di Bologna, con Gabbia e
Abraham infortunati e Pulisic in panchina con la febbre, Paulo
Fonseca decide comunque di lasciare in panchina per tutto il
primo tempo Rafael Leao. L'approccio alla partita dei rossoneri
è da dimenticare. Dopo aver richiato con Kvaratskhelia (ma il
suo tiro viene murato involontariamente da Lukaku), il Milan
subisce gol dopo appena 5'. Bastano tre passaggi al Napoli per
andare davanti alla porta e segnare: Rrahmani serve Anguissa che
verticalizzazione per Lukaku. Il belga di fisico copre il
pallone mettendo fuori causa Pavlovic poi batte Maignan. Uno di
quei gol che era abituato a fare a San Siro, proprio contro il
Milan. Quarto gol in otto partite giocate con la maglia azzurra,
numeri che ripagano la fiducia di Conte anche se la rete è
l'unica accento nei novanta minuti. I rossoneri ci mettono più
di un quarto d'ora a trovare la quadra. Il primo squillo arriva
al 18' con una conclusione a fil di palo di Musah. Poi tentativo
dalla distanza di Chukwueze ma Meret respinge in tuffo. Il
portiere del Napoli salva anche in occasione di una palla mal
gestita dalla difesa, con Musah che perde l'attimo e non ne
approfitta. Al 30' ancora una chance sciupata dal Milan, Okafor
crossa per Morata che in area di tacco serve al centro Musah ma
il rossonero si fa recuperare da Olivera. Il Milan costruisce
tanto, corre, pressa, ma alla volontà manca un po' di qualità e
precisione soprattutto nella fase conclusiva ed è un difetto che
vanifica ogni azione pericolosa. E nel momento migliore dei
rossoneri, Kvaratskhelia gela le speranze del Milan: raccoglie
palla, si accentra liberandosi di Loftus e Fofana poi calcia a
giro con Maignan ingannato da un rimbalzo. Ad inizio ripresa,
dopo solo due giri di orologio, Morata illude con un gol di
testa che viene però annullato dal check del Var per fuorigioco.
Il Milan ci prova ancora ma il Napoli è ordinato e attento in
difesa. Al 17' Fonseca butta nella mischia Leao e Pulisic,
nonostante non sia la meglio, richiamando Okafor e Emerson
Royal. Ma il gran tiro di Leao al 35' viene deviato da un ottimo
intervento di Meret e la conclusione di Pulisic al 40' è alta
sopra la traversa. Il Napoli è già squadra e con la vittoria di
San Siro si conquista i favori dei pronostici per il titolo. Il
Milan ha ancora strada da fare, ma in una piazza come Milano di
tempo ce n'è sempre poco.
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