"Io e la Coppa Davis ci conosciamo da molto tempo e molto intimamente. La Coppa Davis è un altro gioco, si respira un'atmosfera speciale. Non c'è un mental coach che ti può insegnare a giocarla. Ho visto tantissimi essere fantastici giocatori da torneo non fare bene in Davis. Fognini, ad esempio, ha sempre dato il massimo per la Davis, nessuno gli può dire niente".
Così Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano, durante la prima tappa romana del Trophy Tour, evento che celebra uno dei momenti più prestigiosi del tennis italiano, andato in scena al Circolo Canottieri Roma dove sono state esposte la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup, recentemente conquistate dall'Italia.
Pietrangeli sottolinea come "questo tennis di oggi non mi appartiene, è come la Formula 1, vanno a 350 all'ora. Senza l'aiuto di mio padre io avrei giocato a pallone. Oggi non ci crede nessuno quando io racconto. Per vincere Parigi ora danno 2,5 milioni di euro, io ho vinto 150 dollari". A prendere la parola, poi, anche Paolo Vitale, presidente del Circolo Canottieri Roma, che sottolinea come "il successo della nostra squadra di tennis è straordinario ed è frutto di un grande lavoro fatto dalla federazione. I successi non arrivano mai per caso, c'è sempre un lavoro dietro. Lo sport si è evoluto tanto, ma quei valori che sono la famiglia e la memoria sono rimasti", conclude.
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