Due gare alla fine del Mondiale e soltanto 17 punti di distanza tra il capolista Jorge Martin e Pecco Bagnaia ma a Sepang, dove nel weekend si disputata il Gran Premio di Malesia, i piloti rivolgono le loro attenzioni alla popolazione di Valencia colpita dall'inondazione. Il 17 novembre è in programma il GP di chiusura della stagione ma nessuno se la sente di andare a correre lì. Né Pecco Bagnaia che lo ritiene "ingiusto", né Jorge Martin che invita a cercare un'altra pista.
A rompere gli indugi è Marc Marquez. E' evidente che i piloti spagnoli si sentano particolarmente coinvolti; a maggior ragione il pluricampione del mondo che è nato e cresciuto nella non distantissima Cervera, in Catalogna. "Eticamente sarebbe un errore fare il Gran Premio a Valencia - spiega - Siamo lontani ma abbiamo seguito da vicino cosa sta accadendo e fa molto male vedere gente in quelle condizioni. Abbiamo perso molte vite, bisogna destinare tutte le risorse che abbiamo nel nostro Paese a questa gente. Il resto, eventi, sportivi, non sportivi, resta completamente in secondo piano".
Le parole di Marquez sono condivise da Bagnaia. Per il pilota torinese "la gara è un momento di festa e correre a Valencia non è giusto". Ma il motomondiale non si ferma. Prima c'è la gara in Malesia, dove l'attuale campione del mondo in carica deve recuperare il maggior numero di punti su Martin se vuole conservare il titolo. Lo spagnolo del team Ducati-Pramac avrà la prima occasione di strapparglielo, se dovesse conquistare 21 punti in più di Pecco. E' già accaduto tre volte in questa stagione, ma sempre in seguito a cadute o ad un problema meccanico che ha costretto l'italiano al ritiro. "Non devo fare errori, Jorge é in vantaggio - sottolinea Bagnaia, che prova a mettere pressione all'avversario - Io ero nella sua situazione l'anno scorso e non è la condizione più facile, bisogna restare calmi. E' la strategia vincente. In questo momento devo rischiare un po' di più, lui ha 17 punti di margine. Potrebbe anche fare sempre secondo. Il modo migliore per attaccare è aprire il gas, io proverò a vincere entrambe le gare, ovviamente cercando di non fare errori". Non è escluso che il mondiale finisca a Sepang.
"Annullamento dell'ultima gara? Potrebbe non essere giusto, ma non sono io che decido. Quello che decideranno andrà bene".
Cerca di scansare le tensioni, invece, Jorge Martin. Concorda che "correre a Valencia sarà difficile, anche se il circuito è a posto". "Sarebbe difficile anche per la logistica - spiega - Credo che sia meglio correre su un altro circuito". Quanto al mondiale - aggiunge - "posso vincere il titolo e darò il 100% per portare a casa il trofeo". "E' un privilegio essere ancora qui con Pecco un anno dopo. Lotterò fino alla fine, per me e per il mio team. E' il momento di non fare errori, ne abbiamo già fatti abbastanza - conclude - Sono arrivato a questo punto dando il 100% e lo farò anche qui a Sepang, cercando comunque di essere intelligente. Mi sono sempre sentito un po' l'outsider, ma oggi sono semplicemente più maturo. Ho imparato dalla sofferenza, dai momenti difficili, e ho imparato anche a perdere. Non sarebbe la fine del mondo se non dovessi vincere il campionato".
In pista scenderà anche Andrea Iannone, dopo quattro anni di squalifica per doping, grazie alla chiamata del team Ducati-VR46 di Valentino Rossi: "Sono onorato che abbiano pensato a me e non potevo non dire sì a questa opportunità. La sfida è sicuramente folle, complessa e impegnativa, visto che non guido una moto in questa categoria da anni e senza aver fatto test o cose simili".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA