"Ogni anno sanno sorprendere con dei
percorsi in cui viene inserita qualche novità, quest'anno la
novità è la partenza dall'Albania che sarà un qualcosa di
eccezionale. Come sempre il Giro d'Italia è la corsa più bella
del mondo nel Paese più bello, ma sarà anche la corsa più dura
perché sappiamo che comunque i nostri percorsi non sono mai
banali e non ci sarà mai un vincitore per caso". Così Cordiano
Dagnoni, presidente della Federiciclismo, a margine della
presentazione della 108/a edizione del Giro d'Italia,
all'Auditorium di Roma.
Dagnoni, parlando poi delle possibilità azzurre, sottolinea
di essere "molto confidente nei nostri ragazzi che possono
puntare alle tappe. Milan per le tappe veloci, Ganna e Affini
che comunque è il campione europeo per le crono, ma anche Tiberi
che può fare classifica perché sta maturando. I nostri ragazzi,
a differenza di tanti altri fenomeni esteri, crescono con una
maturazione più lenta, ma confidiamo che sia l'anno giusto per
poterli vedere sul podio", prosegue.
Infine una battuta sulle elezioni della Federciclismo
definite come "la mia corsa. Io mi diverto a guardare le corse
degli altri ma questa sarà la mia, sono molto sereno nel senso
che a differenza degli altri due competitor mi presento con un
lavoro fatto in questi quattro anni che è qualcosa di concreto e
di valutabile, mentre gli altri si propongono ancora con solo
delle idee e delle ipotesi. La gamba c'è e anche la
determinazione", conclude.
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