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Parsons 'atleti trans? non credo a soluzione generalizzata'

Parsons 'atleti trans? non credo a soluzione generalizzata'

Presidente Paralimpici 'Trump negherà visti per LA? Vedremo...'

ROMA, 28 febbraio 2025, 12:06

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il presidente del Comitato paralimpico internazionale (Ipc) Andrew Parsons si è detto contrario a "soluzioni generalizzate" per le politiche di partecipazione dei transgender. Parsons ha parlato dopo che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impedisce alle donne transgender di competere nelle categorie femminili degli sport nei campionati universitari. Nei giorni scorsi il candidato alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) Sebastian Coe ha appoggiato la mossa e ha anche ammesso che prenderebbe in considerazione l'introduzione di un divieto generalizzato se venisse eletto il mese prossimo.
    "Una cosa importante per noi è ovviamente proteggere la categoria femminile, questa è la priorità numero uno", ha detto Parsons, intervistato dalla Bbc. "Ma dobbiamo anche riconoscere che c'è una popolazione crescente di atleti transgender - ha aggiunto -, che vorrebbero competere al più alto livello possibile. Quindi, il modo in cui possiamo mettere insieme tutto questo è una sfida, e credo che la scienza sia la risposta a questo, ma non penso che sia possibile una soluzione generalizzata perché credo che gli sport siano diversi.
    Secondo Parsons, "esistono 'sport misti', ad esempio l'equitazione. Quindi non credo in soluzioni generiche per una cosa così complicata, soprattutto perché gli sport sono così diversi in termini di requisiti richiesti agli atleti".
    Attualmente il Cio e l'Ipc consentono ai singoli sport di stabilire le proprie regole in materia di atleti transgender.
    Sotto la presidenza di Coe, l'atletica mondiale ha vietato alle donne transgender di gareggiare nella categoria femminile negli eventi internazionali e ha inasprito le regole sulla partecipazione di atleti con differenze nello sviluppo sessuale (DSD). Tuttavia, secondo le regole della 'World Para Athletics', una persona legalmente riconosciuta come donna può gareggiare nella categoria per la quale la sua menomazione la qualifica.
    Così l'anno scorso, a Parigi, l'italiana Valentina Petrillo è stata la prima atleta apertamente transgender a gareggiare alle Paralimpiadi.
    "Quando si parla di Cio e Ipc, siamo organizzazioni diverse con modelli di governance diversi - ha sottolineato Parsons -.
    In passato abbiamo preso decisioni diverse su decisioni importanti, e questo continuerà ad essere il caso in termini di autonomia".
    Ma Trump ha anche dichiarato, è stato fatto notare dalla Bbc, che impedirà alle donne transgender di partecipare alle gare femminili dei Giochi di Los Angeles 2028, negando loro il visto per recarsi negli Stati Uniti. Il commento di Parsons è stato che "abbiamo tre anni di tempo, ma quando si tratta di partecipazione di transgender spetta a ogni federazione internazionale prendere queste decisioni in termini di norme e regolamenti. Lavoreremo con il comitato organizzatore per assicurarci che le regole di ogni federazione internazionale possano essere rispettate. Si tratta di una questione operativa per quanto riguarda i Giochi e i visti. Dobbiamo vedere i fatti e le misure stabilite per capire come possiamo lavorare con le decisioni che verranno prese".
    "Capisco che al momento ci siano molte opinioni e molte dichiarazioni, ma dobbiamo lavorare con i fatti - ha concluso il presidente dell'Ipc -. E questo è un aspetto su cui tutti gli organizzatori sono d'accordo quando si tratta di visti: garantire la partecipazione di tutti i diversi paesi e degli atleti che sono considerati idonei dal Cio, dall'Ipc e dalle rispettive federazioni internazionali".
   

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