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Rugby: 'Meta' Duodo "Fir in rosso, la porto al sicuro"

Rugby: 'Meta' Duodo "Fir in rosso, la porto al sicuro"

Sfida difficile per il nuovo presidente. Intanto il 6 Nazioni

ROMA, 29 dicembre 2024, 17:45

Redazione ANSA

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I primi cento giorni di governo sono coincisi con la Vigilia di Natale: "In famiglia, con mia moglie e i bambini. Dopo un'estate passata in giro per l'Italia durante il periodo elettorale e tre mesi di lavoro insieme al Consiglio dopo l'Assemblea di Bologna sentivo il bisogno di staccare la spina per un breve periodo". Andrea Duodo è presidente della Federazione Italiana Rugby (Fir) dallo scorso 15 settembre, a novembre ha vissuto la sua prima finestra internazionale dalle tribune autorità di Udine, Genova e dello Juventus Stadium di Torino, nel 2025 lo attende il suo primo Sei Nazioni. "Oltre centodiecimila biglietti già venduti per le tre partite interne, a Roma, della nazionale, con Galles, Francia e Irlanda - commenta -, tre grandi appuntamenti per noi e per i nostri partner, un fantastico momento di promozione per il nostro movimento". "Da rugbista non vedo l'ora, da presidente federale posso dire che abbiamo grande fiducia nel ct Gonzalo Quesada - continua - e in una squadra giovane, che ha il Mondiale del 2027 come obiettivo di lungo termine. Ma non dimentico i problemi sia economico-finanziari che di sviluppo del movimento rugbistico italiano, difficoltà che ci siamo trovati a gestire all'indomani dell'elezione".
    Difficile immaginare quali possano essere, per una delle federazioni con i maggiori ricavi, con una fanbase di oltre un milione di utenti, che si accinge a festeggiare le nozze d'argento con il Sei Nazioni, che dal 2000 a oggi ha rivoluzionato le entrate e le prospettive del rugby italiano.
    "Ma dobbiamo fare i conti con la realtà - chiosa Duodo -, e la realtà è che nel 2024 la federazione ha una previsione di chiusura con un passivo di dieci milioni di euro, un'eredità pesante, di cui eravamo consapevoli nel momento in cui abbiamo deciso di sfidare la precedente governance. Il movimento ci ha dato fiducia, il primo obiettivo è quello di riportare il bilancio federale in acque sicure, ricreare le condizioni per poter investire sul rugby di base che, nello scorso quadriennio, è stato abbandonato a se stesso. Abbiamo trovato un grave passivo economico, e un movimento in grave sofferenza per quanto riguarda la base, le bambine e i bambini che devono far vivere il rugby sui campi di tutta Italia. Chi mi ha preceduto aveva promesso di rilanciare il rugby di base, la realtà è stata ben diversa".
    Il riferimento è a Marzio Innocenti, ex capitano azzurro, sconfitto da Duodo nelle elezioni di settembre dopo un solo mandato. Un'anomalia, in un mondo come quello dello sport italiano dove è tradizionalmente difficile succedere a presidenti federali in carica. "Nella vita faccio il dottore commercialista, consulente aziendale e sindaco/revisore dei conti - spiega Duodo -, ma non è necessario essere dei grandi analisti per capire che perdite di nove milioni registrate nel 2023 e di dieci milioni stimate nel 2024 siano una strada verso il baratro. L'incidenza costi/ricavi 2023 è stata del -28%, la peggiore tra le grandi nazioni del rugby: il primo obiettivo per il 2025 è riequilibrare il delta tra entrate e uscite. Alzare i ricavi e limitare gli sprechi, che ci sono stati". "La squadra di governo Fir che mi affianca, con alcuni colleghi commercialisti e figure imprenditoriali e manageriali di grande esperienza - continua -, ha come obiettivo primario l'approvazione di un preventivo 2025 con una perdita sensibilmente più contenuta, in grado di garantire sostenibilità e continuità alla nostra federazione. Uno sviluppo trasparente e sostenibile della Fir è quanto abbiamo promesso alle società, e manterremo questa promessa. Prima portiamo la nave Fir in un porto sicuro, poi ricominceremo ad investire. Nel frattempo lavoriamo duramente all'aumento delle risorse".
    In questo contesto si inserisce la possibile cessione di Zebre Rugby, la franchigia italiana di United Rugby Championship con sede a Parma e di proprietà della federazione, per la quale il Consiglio presieduto da Duodo ha avviato l'invito ad una manifestazione d'interesse tra privati. "La sostenibilità è il primo requisito. Oggi le Zebre costano troppo alla federazione - dice il presidente - e, sia sportivamente che commercialmente, producono poco, drenando risorse che potremmo investire sul movimento e sul rugby di base. Non ce lo possiamo permettere, molto semplicemente. Padova, Roma, Milano, la stessa Parma: non so dire oggi dove giocheranno le Zebre nella prossima stagione, o come si chiameranno. Ma una cosa la garantisco: dal 2025-26 la franchigia dovrà essere solida e sostenibile, anche se gli effetti concreti sul bilancio federale li avremo solo dal 2026".
    Le candidature sono aperte, il tempo per presentare una proposta scade il 15 gennaio: "Al Consiglio del 7 febbraio potremo capire quale strada prendere. Con una precisazione: se non saremo convinti delle proposte, se avremo dubbi sulla sostenibilità, continueremo a condurre la franchigia come proprietari al 100%.
    Ma dovremo ridurre il budget, riducendo l'intervento federale dagli oltre sette milioni di euro attuali a meno di cinque. Le Zebre devono essere più funzionali a produrre atleti per la nazionale, e possono farlo con un costo inferiore a quello attuale".
    Intanto, il Sei Nazioni è alle porte: "Il 21 gennaio ospiteremo per la prima volta il lancio globale del Torneo a Palazzo Brancaccio, preceduto dalla 'premiere' della seconda stagione della serie Netflix 'Six Nations: Full Contact' in Piazza della Repubblica. Roma sarà, per un giorno, il polo d'attrazione del rugby mondiale. Poi, l'1 febbraio, il debutto in Scozia e la settimana dopo la prima in casa contro il Galles: confermare i risultati del 2024 sarà difficile, ma in Quesada abbiamo un grande allenatore, e un uomo profondamente concentrato sullo svolgere al meglio il proprio lavoro, e nel guidare la nazionale ai traguardi più alti che può raggiungere.
    Da tifoso, prima che da presidente, non potrei chiedere di più".
   
   

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