L'arrivo a Trieste "è stato bellissimo". "Un'accoglienza travolgente". "Quando guardavo la città avvicinarsi dall'aletta di plancia mi venivano in mente immagini in bianco e nero del passato". Il tour mondiale "è un'esperienza incredibile, che prende nel profondo e che mi porterò sempre.
Un'esperienza personale ma anche collettiva. Si apre ora una parte di racconto di questo tour mondiale, di quello che ha rappresentato l'Italia in giro per il mondo, agli italiani". Con questo tour "si è voluto mandare in giro per il mondo tutta l'Italia". Lo ha detto il comandante dell'Amerigo Vespucci, il capitano di vascello Giuseppe Lai, incontrando la stampa a bordo della nave scuola della Marina militare, ormeggiata a Trieste.
"Il ricordo che più mi emoziona - ha raccontato - è proprio l'arrivo a Trieste. Sono imbevuto di questo calore e atmosfera, ho rivisto mia mamma dopo tanto tempo. L'accoglienza della prima città italiana dopo 20 mesi riempie talmente tanto che non riesco a pensare a qualcosa altro. Se invece vado indietro con il tempo la traversata del Pacifico e Capo Horn riaffiorano in tutto il loro splendore". Durante i mesi di navigazione ci sono state alcune difficoltà. "Incontriamo sempre difficoltà - ha chiarito - e le superiamo sempre. Fa parte del lavoro e del gioco, non ci tiriamo mai indietro. Nelle difficoltà ci siamo sempre trovati più uniti che mai e alla fine ci hanno aiutato". E per quanto riguarda gli affetti lontani, ha concluso, già "l'equipaggio è una piccola famiglia", mentre "il retroterra familiare ci ha consentito di tenere duro".
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