In corso il question time alla Camera.
Intervengono il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro della Difesa Guido Crosetto e la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone.
Calderone, miei titoli di studio sono pienamente legittimi
"Ribadisco che tutti i titoli di studio oggetto delle insinuazioni sono pienamente legittimi e conformi alla normativa vigente, come certificato anche dall'istituto universitario". Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone rispondendo al question time a una domanda sulle notizie di stampa relative al conseguimento dei titoli di laurea triennale e magistrale presso l'Università Link Campus della stessa ministra precisando che "Dal conseguimento di detti titoli, peraltro, non è scaturito alcun vantaggio professionale o politico".
"Le tesi avanzate - ha aggiunto - oltre a presentare un'impostazione chiaramente pregiudiziale, si fondano su informazioni parziali e, in alcuni casi, manifestamente distorte. I titoli di studio oggetto delle insinuazioni, ha detto, sono stati "conseguiti secondo i percorsi previsti dall'ordinamento e in conformità con la normativa".
Calderone ha precisato inoltre che che "va inoltre sottolineato che l'interrogazione prende le mosse da una cosiddetta "inchiesta giornalistica" che, in realtà, si configura come una vera e propria operazione di dossieraggio: un'azione basata sull'estrazione e la diffusione illecita di dati personali, con evidenti finalità diffamatorie e strumentali".
"Non serve la laurea per fare il ministro ed ero presidente dell'ordine dei Consulenti del Lavoro nel 2005 e presidente del Comitato unitario delle professioni nel 2009" ha aggiunto Calderone.
"Lavoro da quando avevo 19 anni - ha detto inoltre - ed ho sempre creduto nello studio e nella formazione continua. Per questo motivo ho deciso di intraprendere un ulteriore percorso di studi, senza l'obiettivo di ricavarne alcuna utilità materiale. Inoltre, le procedure adottate dagli Enti menzionati nell'interrogazione si sono svolte nel pieno rispetto delle regole, dei criteri di trasparenza, senza alcuna forzatura o irregolarità. Su questo non accetto illazioni e diffamazioni".
"L'azione di Governo, come più volte ribadito anche in sede parlamentare, è orientata alla diffusione di nuova, buona e stabile occupazione ed alla modernizzazione dei processi di incrocio tra domanda ed offerta di lavoro.
Le decisioni assunte, e lo confermano tutti i dati, stanno dando i risultati auspicati". Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone rispondendo al question time a una domanda sulle notizie di stampa relative al conseguimento dei titoli di laurea della ministra stessa e sui rapporti tra il Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e l'Università Link Campus.
"Alla luce di ciò - ha proseguito - appare evidente che ci troviamo di fronte non a una legittima richiesta di chiarimenti, ma a un attacco deliberato alla nostra azione riformatrice.
Evidentemente non sopportate i risultati ottenuti da questo Governo. Con noi cresce l'occupazione e cala la disoccupazione.
Con il Governo Meloni cresce il lavoro stabile e crollano i contratti a termine. Questi dati inconfutabili non ci vengono perdonati e quindi non vi resta che l'attacco personale".
"Sono il ministro che ha messo la firma sulla legge che ha superato il Reddito di cittadinanza - ha detto ancora -. Vi aspettavate rivolte sociali, e qualcuno ha soffiato sul fuoco.
Invece, l'Italia ha raggiunto il record storico di occupazione abbattendo il muro dei 24 milioni di lavoratori. La vostra sconfitta è certificata dai numeri che invece danno ragione al Governo Meloni. E quindi non vi resta che l'attacco personale".
"Non mi farò certamente intimidire da tali attacchi e continuerò a lavorare con determinazione, nel rispetto della volontà dei cittadini, per costruire un mondo del lavoro più efficiente, trasparente e moderno", ha quindi concluso.
Salvini, nei primi 3 mesi 2025 sulle strade 61 morti in meno. operazione trasparenza sugli autovelox
"Secondo i dati forniti dalla polizia, nei primi tre mesi di quest'anno si sono avuti 61 morti in meno e 800 feriti in meno, a causa di incidenti stradali". Lo ha detto il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini al Question Time compiacendosi degli effetti registrati dal nuovo Codice della strada. "Non si sa quanti e quali autovelox ci siano sulle strade italiane. Con la collaborazione del Ministero dell'Interno e dell'Anci, intendo eseguire un'operazione trasparenza, una ricognizione di tutti i dispositivi di controllo della velocità attualmente in uso". Lo ha detto il vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini al question time rispondendo a un'interrogazione della Lega sugli autovelox.
"Serve accertare che il numero dei dispositivi effettivamente utilizzati rispetti i regimi di approvazione. - Ha proseguito Salvini - Tale ricognizione ci consentirà finalmente di approfondire le verifiche amministrative sulla presenza di eventuali dispositivi totalmente non conformi alle regole di approvazione. Solo alla luce di tali dati potremo capire l'impatto effettivo delle nuove regole di omologazione sulle esigenze di utilizzo" degli autovelox "per finalità di sicurezza stradale".
Salvini ha anche ricordato di aver sospeso gli effetti del decreto sugli autovelox dopo la pronuncia della Cassazione in materia.
"Non si sa quanti e quali autovelox ci siano sulle strade italiane" ha detto Salvini.
Crosetto, 'Difesa europea? Oggi la Nato è l'unico ombrello'
"La posizione del governo" sulla difesa europea "è una sola. Noi non siamo una federazione di Stati, io sono ministro della Difesa ora e devo pensare a costruire la difesa italiana e la sua partecipazione alle alleanze internazionalio. Dobbiamo agire nel quadro legislativo, istituzionale di oggi che ci obbliga di costuire una difesa con degli obblighi di investimento minimo che ci dà l'Alleanza Atlantica, che è l'unico ombrello difensivo utilizzabile domattina grazie alla deterrenza americana, grazie all'articolo 5 della Nato". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al question time della Camera.
"Stiamo lavorando - ha spiegato Crosetto - perché questa integrazione tra Paesi diversi nella Nato sia lo scheletro sul quale costruire la difesa europea. Siamo stati i primi in Europa a dire di creare meccanismi di interoperabilità come quelli che abbiamo nella Nato, un centro di comando e controllo sovrapponibile o almeno compatibile con quello della Nato, di mettere a sistema tutte le nostre risorse. Avevamo un esempio che va avanti da decenni, quello della Nato, assurdo non perseguire questa linea".
Quanto al Rearm Europe, ha proseguito, "non esistono posizioni diverse, Il programma riguarda per 150 miliardi di euro il rafforzamento industriale della difesa, il resto riguarda indebitamenti nazionali soggetti ad autorizzazioni politiche nazionali che noi abbiamo chiesto di strutturare in modo tale da non pesare sulle spese sociali e su questo siamo ancora in discussione". L'obiettivo, ha aggiunto, "è contribuire ad una difesa più grande di quella che siamo in grado di dare noi". (
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