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La proposta di Franceschini: 'Ai figli solo il cognome della madre'. Salvini: 'Cancelliamo i padri?'

La proposta di Franceschini: 'Ai figli solo il cognome della madre'. Salvini: 'Cancelliamo i padri?'

Secondo l'ex ministro 'c'è un'ingiustizia secolare fonte di disuguaglianze di genere'. Giulia Bongiorno: 'Necessario punto di equilibrio'

ROMA, 25 marzo 2025, 20:31

Redazione ANSA

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Dario Franceschini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dario Franceschini - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Ai figli venga dato solo il cognome materno. La proposta porta la firma di Dario Franceschini, senatore Pd, ex ministro. Lo scopo è alzare il tiro, indicare un obiettivo più radicale di quello a cui puntano i disegni di legge già in discussione in commissione al Senato, che mirano ad affiancare il cognome della madre a quello del padre. Il dibattito è apertissimo.

La destra non chiude al doppio cognome, mentre ha già bocciato la proposta di Franceschini. "Ma certo, cancelliamoli dalla faccia della terra questi papà, così risolviamo tutti i problemi - ha ironizzato il segretario della Lega Matteo Salvini - Ma dove le pensano 'ste idee geniali?".

Franceschini ha illustrato le finalità della norma ai colleghi del Pd. "Dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che prenderanno il solo cognome della madre.
E' una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico, ma è stata una delle fonti culturali e sociali delle disuguaglianze di genere". L'accelerata all'iniziativa parlamentare ci fu, nel 2022, dopo una sentenza della Corte Costituzionale, che di fatto bocciò l'attribuzione del solo cognome paterno e sdoganò il doppio cognome. Sulla base di quelle indicazioni, vennero depositati quattro disegni di legge, da tempo in discussione al Senato. Li presentarono Simona Malpezzi del Pd, Alessandra Maiorino del M5s, Ilaria Cucchi di Avs e Julia Unterberger per le Autonomie.

A presiedere la commissione Giustizia del Senato che se ne sta occupando è Giulia Bongiorno, esponente della Lega: "La questione dei cognomi - ha spiegato all'ANSA - impone di trovare un punto di equilibrio che non renda nessun genitore invisibile". Insomma: no alla proposta Franceschini, ma le cose cambieranno comunque.
Spetta alla senatrice Pd Anna Rossomando il compito di tirare le fila del lavoro svolto finora. "Il Pd ha inserito tra le priorità la discussione della legge sul doppio cognome. Manca l'ultimo miglio. Ci aspettiamo un'ampia convergenza, anche della maggioranza", ha spiegato. La proposta Franceschini? "Finalmente - ha detto - una voce maschile ha riscontrato che per secoli c'è stata una sorta di invisibilità delle donne".


In attesa che il disegno di legge dell'ex ministro Pd venga depositato e di capire quale iter seguirà, la destra ha messo le mani avanti. "E' una provocazione irricevibile - ha detto il presidente della commissione Cultura della Camera e deputato di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone - Nella visione di Franceschini si passerebbe dal patriarcato al matriarcato".
Mollicone ha invece approvato la possibilità "che i figli possano assumere in maniera abbastanza semplice entrambi i cognomi, del padre e della madre". Contro Franceschini anche Fi: la sua è stata "una provocazione finalizzata soprattutto ad una ribalta mediatica", ha commentato il senatore azzurro e capogruppo in commissione Giustizia Pierantonio Zanettin.
Applausi a Franceschini da sinistra. "Una proposta interessante e condivisibile, sicuramente guarda molto in là", per la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella. Mentre il segretario di Azione Carlo Calenda è stato gelido: "Altre priorità non ne abbiamo? Boh". 

 

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