Dall'accusa di truffa all'Inps al fascicolo per riciclaggio sulla villa al mare di Forte dei Marmi, sono diverse le vicende giudiziarie che vedono coinvolta la ministra del Turismo, Daniela Santanché.
Quello più delicato per la senatrice di Fratelli d'Italia, perché imputata di aver raggirato un ente statale, è proprio il procedimento per il quale domani era fissata l'udienza preliminare che, con la richiesta del suo nuovo legale di "termini a difesa" per studiare le carte, rischia ora di slittare. In questo filone di indagine su Visibilia, Santanchè risponde con il compagno, Dimitri Kunz, e una una terza persona, di truffa aggravata, con ingenti danni per l'Inps, per presunte irregolarità legate alla cassa integrazione ottenuta per 13 dipendenti durante il Covid. Del caso si è occupata anche la Cassazione, che lo scorso gennaio ha dichiarato competente la magistratura di Milano, e non quella di Roma come chiedevano i legali del ministro.
L'altro processo milanese a carico della Santanché, e di altri 16 imputati, per l'accusa di false comunicazioni sociali nel caso Visibilia è slittato dal 20 marzo al prossimo 15 aprile per questioni di programmazione delle udienze. A decidere il rinvio a giudizio, in linea con la richiesta dei pm Marina Gravina e Luigi Luzi, che hanno coordinato le indagini assieme all'allora aggiunto Laura Pedio (ora procuratrice di Lodi), era stata, il 17 gennaio, la gup Anna Magelli. A processo ci sono, tra gli altri, anche il compagno Dimitri Kunz, l'ex compagno Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero.
Le indagini hanno evidenziato presunti bilanci truccati per 7 anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere "perdite" milionarie e permettere al gruppo di rimanere in piedi, ingannando gli investitori, e continuare a trarre "profitto" da aziende ancora attive. Una delle contestazioni "chiave" è quella che riguarda l'iscrizione "nell'attivo dello stato patrimoniale", nei bilanci di Visibilia Editore, dell'avviamento - ossia il valore intrinseco della società - per cifre che vanno dagli oltre 3,8 milioni a circa 3,2 milioni, "senza procedere" alla "integrale svalutazione" già nel dicembre 2016. Secondo i pubblici ministeri, "tutti sapevano e tutti hanno taciuto" delle irregolarità sui conti e della crisi di Visibilia. Compresa l'imprenditrice e senatrice.
La ministra è anche indagata per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo da lei guidata. Liquidazione giudiziale che, a dicembre, è scattata anche per Bioera, altra società del gruppo, preannunciando pure in questo caso profili di bancarotta.
Altri due casi, infine, sfiorano la parlamentare: quello relativo alla compravendita della villa di Forte dei Marmi di Francesco Alberoni, acquistata da Kunz e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, e il caso Negma, un fondo con base negli Emirati e alle British Virgin Islands.
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