"Le professioni sanitarie sono la
spina dorsale del sistema salute. Un sistema che non può essere
garantito solo da macchine o infrastrutture, ma viene garantito
grazie alle competenze. E' emerso in modo evidente durante il
Covid quando non erano certo le macchine a risolvere un
problema di una malattia che non conoscevamo quanto le capacità
di medici di elaborare strategia per affrontarla". Lo ha detto
il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli,
intervenendo ad Ancona agli "Stati generali delle professioni
della salute" nell'ambito delle iniziative Extra G7 Salute. Oggi
chiediamo "attenzione, vorremmo che la salute dei cittadini
fosse ancora una volta sostenuta in modo adeguata da una
attenzione particolare alle professioni sanitarie".
Anelli ha commentato il documento conclusivo del G7
Salute appena concluso ad Ancona. "E'un buon documento - ha
detto - perchè ripropone queste tematiche soprattutto nei
confronti delle future pandemie e l'utilizzo dei vaccini.
Ricordo che in quel periodo noi abbiamo subìto la perdita di
tanti colleghi per il covid 380 con una media di 40-50 al mese.
Dal primo gennaio 2021, quando sono iniziate le vaccinazione, la
mortalità pian piano si è azzerata. In 4 mesi abbiamo
dimostrato sulla nostra pelle come i vaccini fossero essenziali
per farci uscire dalla pandemia".
Il ministro della Salute Schillaci ha annunciato 21
milioni per i farmaci contro l'antibiotico resistenza "un tema
attualissimo che non riguarda solo i farmaci che vengono
prescritti dai medici, riguarda una catena larga, per esempio i
veterinari per gli allevamenti. "E noi siamo fortemente
consapevoli dei rischi che si corrono. Non potremno sempre
trovare antibiotici alternativi a quelli in uso e che
dimostrano resistenza nei confronti dei batteri. Per questo
rimane forte l'impegno della professione a sostenere questa
attività".
Ma il tema dei farmaci tocca anche un altro aspetto "Il
nostro è un sistema in cui l'economia prevale sul primato della
persona e questo porta a problemi di natura etica - denuncia
Anelli -; i medici oggi sono chiamati a rispondere del costo dei
farmaci per curare i tumori, condizionati dai budget e quindi
non liberi di poter prescrivere il miglior farmaco per
determinate cure". Euesto crea delle "lacerazioni sul piano
della coscenza. crea anche una minore efficienza del sistema".
Mentre i cittadini vorrebbero che i medici fossero liberi nella
prescrizione dei farmaci e l'unico vincolo fosse quello del
benessere dei pazienti. "Oggi invece la dimensione
aziendalistica porta a chiedere ai medici il riscontro sul piano
del rispett dei budget e non invece degli obiettivi di salute".
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