La Rete delle professioni tecniche,
associazione di Consigli nazionali di Ordini, Collegi e
Federazioni dell'area tecnica, rappresentata dal coordinatore
Armando Zambrano, ha partecipato all'incontro convocato presso
il ministero delle Infrastrutture, tenutosi per illustrare i
correttivi in corso di elaborazione al Codice dei contratti
pubblici, affrontando anche il 'nodo' dell'equo compenso. Lo
si legge in una nota, nella quale si precisa che il principio
sancito dalla legge del 2023 è "espressamente richiamato dallo
stesso codice, allo scopo di rendere giusta e dignitosa la
remunerazione per i professionisti e sia assolutamente
ineludibile. Non si ritengono peraltro risolutive soluzioni
alternative quali la sola verifica dell'anomalia dell'offerta,
l'introduzione di pesi limitati per la componente economica e
formule di assegnazione dei punteggi; tali accorgimenti già
venivano suggeriti in passato nelle linee guida dell'Anac, che
non hanno scongiurato il verificarsi di ribassi scandalosi",
sottolineano i professionisti.
La Rete ha proposto, "sulla base di un attento e coerente studio
delle citate disposizioni normative attualmente vigenti, che,
sui corrispettivi posti a base di gara, sia possibile prevedere
ribassi esclusivamente sulle voci relative a spese e oneri
accessori. Il ribasso offerto sarà comunque oggetto di verifica
di anomalia, secondo le previsioni del codice. Non sarà
possibile proporre ribassi sull'onorario base. A tale scopo sarà
opportuno redigere nuovi parametri da utilizzare per la
determinazione del corrispettivo totale della prestazione
d'opera intellettuale", termina la nota.
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