Che sia un prato o una sala
concerti, una piazza o un auditorium, quando arrivano loro il
silenzio lascia spazio alla musica. Le note accompagnano il
tradizionale passo di corsa, mentre il vento accarezza le piume
del cappello. Motivi storici, conosciuti e riconosciuti in ogni
angolo del mondo. Anche a Darwin, dove da giorni la fanfara dei
bersaglieri sta incantando gli australiani che si riscoprono un
po' più italiani ascoltando brani che hanno fatto la storia
della musica del nostro Paese.
La fanfara dell'ottavo reggimento Bersaglieri della brigata
'Garibaldi' affonda le radici nella storia, a più di 150 anni
fa. Per questo rappresentano da sempre uno dei simboli
dell'Italia, soprattutto all'estero, dove le loro esibizioni
sono impreziosite da standing ovation e grande partecipazione di
pubblico. A guidare gli ottoni più famosi d'Italia c'è il
sergente maggiore aiutante Angelo Ceruso, maestro con esperienza
decennale. "Siamo unici al mondo per il nostro caratteristico
passo di corsa, vale a dire 180 passi al minuto", racconta. "Una
peculiarità che abbiamo solo noi e nessun'altra banda. E poi
siamo famosi per il nostro cappello piumato, fatto rigorosamente
di piume di gallo cedrone dell'Europa settentrionale".
A Darwin la fanfara accompagna quotidianamente le attività
non solo a bordo dell'Amerigo Vespucci ma anche del Villaggio
Italia, l'expo itinerante sulle eccellenze del nostro Paese.
"Siamo onorati di poter partecipare a questo evento - continua
il maestro -, accanto alla meravigliosa nave scuola della Marina
Militare".
Suonare correndo, però, è tutt'altro che semplice, come
racconta lo stesso Ceruso. "C'è una sincronizzazione del fiato
con il ritmo che si raggiunge dopo un determinato allenamento",
dice. "L'unico brano che suoniamo correndo è il 'Passo di
corsa', che eseguiamo anche ogni anno davanti al capo di Stato
durante la parata del 2 giugno". Un'istituzione, quella della
fanfara, che della quale si può far parte solo superando provino
dopo un arruolamento dedicato a persone con esperienza con
strumenti a fiato, tra 19 e 25 anni. "Noi attendiamo nuove
reclute - ammette il maestro -. Anche perché, non essendoci più
un concorso, chi si arruola ed è musicista con un po' di impegno
può arrivare da noi. Noi ce lo auguriamo". Ora, però, è il
momento di una nuova esibizione, nell'anfiteatro del Villaggio
Italia, di fronte a centinaia di persone curiose di conoscere da
vicino la 'magia' dei bersaglieri. "Di corsa, marsc!".
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