/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Netanyahu invia i tank in Cisgiordania e minaccia Hamas

Netanyahu invia i tank in Cisgiordania e minaccia Hamas

'Pronto a riprendere la guerra a Gaza in ogni momento'

ROMA, 23 febbraio 2025, 19:57

di Patrizio Nissirio

ANSACheck
Benyamin Netanyahu - RIPRODUZIONE RISERVATA

Benyamin Netanyahu - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo i lugubri spettacoli allestiti da Hamas durante il rilascio di sei ostaggi, nubi nere si addensano sulla fase due del cessate il fuoco a Gaza.

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha annunciato lo stop al rilascio dei detenuti palestinesi in seguito alle "umiliazioni" dei rapiti, si è detto pronto "in qualsiasi momento" a riprendere i combattimenti a Gaza, e schierando intanto i tank israeliani in Cisgiordania.

"I nostri piani operativi sono pronti", ha dichiarato Netanyahu nel corso di una cerimonia di laurea degli ufficiali. "Raggiungeremo pienamente gli obiettivi della guerra, sia attraverso i negoziati che con altri mezzi". Il premier ha anche chiesto la smilitarizzazione della Siria meridionale.

E in serata l'Idf ha comunicato di aver alzato i livelli di allerta operativa attorno alla Striscia. E questo mentre la tensione sale vertiginosamente nelle città cisgiordane dove per la prima volta dal 2002 sono entrati i carri armati dell'Idf, con le truppe israeliane che resteranno per almeno un anno in tre campi profughi palestinesi già svuotati. Decine di migliaia di residenti sono stati costretti ad andarsene, e non sarà concesso loro di rientrare. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha annunciato la decisione: "Finora 40mila palestinesi sono stati evacuati dai campi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, e ora sono vuoti. Anche l'attività dell'Unrwa è stata interrotta", ha affermato

L'Idf sta sgomberando i "nidi del terrore" e distruggendo infrastrutture e armi "su vasta scala. Ho ordinato all'esercito di prepararsi per una lunga permanenza", ha aggiunto Katz. Nel precisare che ai profughi non sarà più consentito di tornare nei campi, il ministro ha assicurato: "Non torneremo alla realtà del passato. Continueremo a sgomberare i campi profughi e altri centri terroristici". Secondo la Wafa, che cita il governatore di Jenin, "le forze di occupazione hanno annunciato l'inizio di un'operazione militare nella città di Qabatiya (a sud di Jenin) accompagnata da un coprifuoco di 48 ore, a partire da questa mattina". L'esercito è entrato in azione all'alba, accompagnato da bulldozer, e ha iniziato a devastare strade e infrastrutture e a tagliare le linee idriche ed elettriche, ha detto Ahmad Zakarneh all'agenzia palestinese, sottolineando che è stato distrutto l'ingresso della città e sono state vandalizzate proprietà, negozi e veicoli.

Netanyahu ha inoltre sospeso la liberazione dei prigionieri palestinesi, ai sensi dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia, finché Hamas non porrà fine agli 'show' che tiene durante la consegna degli ostaggi israeliani. "È stato deciso di posticipare il rilascio dei terroristi pianificato per ieri finché non sarà assicurata la liberazione dei prossimi ostaggi senza umilianti cerimonie", ha detto l'ufficio del premier. Gli ultimi sei ostaggi vivi della prima fase dell'accordo di tregua sono stati rilasciati sabato: due su un palco allestito da Hamas a Rafah, tre su un altro a Nuseirat e uno affidato alla Croce rossa. Quando il 22ennne Omr Shem Tov è salito sul palco, un cameraman di Hamas gli ha detto di baciare sulla testa due miliziani armati e col volto coperto dalla kefiah.

E lui lo ha fatto. I media israeliani hanno sottolineato che "non poteva fare altro: era un ordine dei terroristi". Poco dopo la milizia palestinese ha diffuso un video di altri due ostaggi crudelmente costretti a vedere la liberazione dei sei. Hamas ha condannato la decisione di Netanyahu, affermando che il rinvio del rilascio dei detenuti palestinesi mette a rischio la tregua, in teoria in vigore fino al primo marzo, e facendo appello ai mediatori perché intervengano. E ha respinto le accuse israeliane: "La cerimonia di consegna dei prigionieri non include alcun insulto, ma riflette invece il trattamento nobile e umano loro riservato". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza