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Alckmin, 'eliminare cibo ed energia dal calcolo dell'inflazione'

Alckmin, 'eliminare cibo ed energia dal calcolo dell'inflazione'

Il vicepresidente del Brasile suggerisce di fare come negli Usa

SAN PAOLO, 25 marzo 2025, 00:48

Redazione ANSA

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Il vicepresidente del Brasile (attualmente presidente in carica a causa del viaggio di Lula in Giappone), Geraldo Alckmin, ha proposto che la Banca centrale del paese sudamericano non consideri l'inflazione del cibo e dell'energia nel calcolo del tasso di interesse di riferimento (Selic), come accade negli Stati Uniti. Lo riporta Agência Brasil.
    "Gli Usa escludono dal calcolo dell'inflazione il cibo perché è molto influenzato dal clima. Se ho una siccità molto forte, un cambiamento climatico molto grande, il prezzo del cibo aumenterà, e non serve a nulla aumentare i tassi d'interesse perché non farà piovere", ha detto Alckmin, che è anche ministro dello Sviluppo, Industria, Commercio e Servizi del Brasile, aggiungendo che gli Usa "fanno lo stesso anche con l'energia" perché "non serve a niente aumentare i tassi d'interesse per abbassare il prezzo del barile, legato a guerre e geopolitica".
    La dichiarazione, fatta oggi, arriva 4 giorni dopo che il Comitato della politica monetaria della Banca centrale verde-oro, il Copom, ha elevato il Selic al 14,25% annuo, con un aumento di 100 punti base e al livello più alto dal 2016, proprio per contenere l'inflazione.
    Per Alckmin "un tasso di interesse elevato, come il Selic al 14,25% l'anno, ostacola l'economia perché rende molto alto il costo del denaro", ha detto in un evento a San Paolo promosso dal quotidiano Valor Econômico, aggiungendo che "nel caso del Brasile è ancora peggio, perché aumenta il debito pubblico e ad ogni aumento dell'1% del Selic l'impatto è di 8,3 miliardi di euro (48 miliardi di reais) sul pagamento del debito".
   

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