Da quando lo scorso 16 gennaio sono
scoppiati feroci scontri tra gruppi armati nella regione del
Catatumbo, situata nel nord-est della Colombia al confine con il
Venezuela, fino alla fine di febbraio, sono già oltre 695.000 le
persone colpite dalla violenza, costrette a spostamenti di massa
e a restrizioni alla loro vita quotidiana, prevalentemente
agricola. Lo rende noto l'Ocha, l'Ufficio delle Nazioni Unite
per il Coordinamento degli affari umanitari.
Nel suo Rapporto sulla situazione umanitaria 2025,
l'organismo dell'Onu segnala che "solo nei primi due mesi" di
quest'anno è stato superato il totale degli sfollati in eventi
di massa segnalati in tutto il 2024 in Colombia, "con un
incremento del 462% rispetto allo stesso periodo dell'anno
scorso".
Secondo i dati ufficiali 55.200 sono state le vittime
costrette a sfollare mentre sono stati registrati 80.200 episodi
di violenza individuale.
"Questa situazione rappresenta la maggiore crisi umanitaria
riportata nella regione da almeno 30 anni", si legge nel
rapporto.
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