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Crisi violenza in Colombia, allarme del Garante dei cittadini

Crisi violenza in Colombia, allarme del Garante dei cittadini

Gli ultimi dati mostrano 'la fotografia di un paese in guerra'

BOGOTA, 22 febbraio 2025, 13:11

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Attentati, scontri a fuoco, massacri, omicidi, sequestri e migliaia di persone sfollate.
    L'ultimo rilevamento sulla situazione dell'ordine pubblico e della violenza in Colombia effettuata dall'ufficio del Garante dei cittadini (Defensor del Pueblo) esibisce la 'fotografia di un Paese in guerra', come titolano oggi alcuni media locali.
    Secondo le cifre dell'ombudsman colombiano, il recente sciopero armato dichiarato nel Chocó dalla guerriglia dell'Eln ha provocato più di 3.500 sfollati che si sommano ai 51.000 per le violenze scatenate dalla guerriglie nella regione del Catatumbo, nel dipartimento del Norte de Santander, dove si contano anche 63 morti e 9 dispersi tra i dissidenti che hanno aderito agli accordi di pace.
    Negli ultimi giorni i gruppi armati hanno ripreso a seminare il terrore proprio in questa regione con l'esplosione di diverse autobombe nelle città di Cúcuta e Villa del Rosario, dove le autorità hanno dovuto dichiarare il coprifuoco.
    Ma la ripresa delle violenze, segnala il rapporto, riguarda anche altri dipartimenti come quelli di Antioquia (segnalati diversi omicidi e centinaia di sfollati), Arauca (anche qui omicidi ma anche attentati, reclutamento di bambini e il sequestro di 4 militari), Valle del Cauca, Nariño, Huila, Sur de Bolivar, Tolima, Amazonas, Meta, Guaviare, Magdalena Medio, Caquetá e Putumayo. In ognuno di questi si registra l'attività di gruppi armati che contendono allo Stato il controllo del territorio e seminano il terrore tra la popolazione.
    In un'intervista rilasciata ieri il nuovo ministro colombiano della Difesa, il generale Pedro Arnulfo Sánchez Suárez, ha definito la Colombia "un paziente in terapia intensiva" ammettendo la gravità della crisi di sicurezza nel Paese.
   
   

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