L' Associazione italiana giovani
avvocati (Aiga) fa sapere di aver inviato ai capigruppo della
commissione Giustizia della Camera una proposta di legge per
riformare la figura dell'amministratore di sostegno.
"L'iniziativa - spiega una nota dell'organismo dei legali
under45 - mira a garantire una tutela più efficace dei diritti
delle persone in condizioni di vulnerabilità e a valorizzare il
ruolo cruciale svolto dai professionisti iscritti in albi
professionali chiamati a rivestire il ruolo di amministratori di
sostegno, quali ausiliari del giudice". I principi cardine della
proposta, si legge, "riguardano la corretta e puntuale
individuazione delle attività di competenza dell'amministratore
di sostegno, il riconoscimento della natura professionale (non
volontaristica) dell'attività svolta dall'amministratore di
sostegno, con conseguente liquidazione di un compenso (non di
un'indennità) adeguato e dignitoso, l'applicazione della
normativa che regola il patrocinio a spese dello Stato, in
presenza dei necessari requisiti di legge".
E, indicano i giovani avvocati, "laddove la nomina
dell'amministratore di sostegno ricada su figure esterne
all'ambito familiare, o istituzionale, scegliendole in appositi
elenchi di professionisti in materie giuridiche o economiche,
l'istituto non può più essere di natura socio-assistenziale e di
mera gratuità", afferma il presidente dell'Aiga, Carlo Foglieni.
Difatti, "il tempo e le risorse impiegate nella gestione
dell'incarico non possono in alcuna misura essere ritenuti
congruamente retribuiti mediante la corresponsione di
un'indennità annuale, liquidata dal giudice tutelare, solo in
presenza di disponibilità sufficienti nel patrimonio
dell'amministrato e in via forfettaria, in assenza di precisi
riferimenti normativi. È evidente la lesione della dignità
professionale dei soggetti incaricati e il Legislatore -
conclude - non può più ignorare il problema, pena il rischio di
una progressiva e cronica carenza di professionisti disposti ad
accettare tale fondamentale ufficio".
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