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In evidenza
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"Stiamo lavorando con i tecnici, e
io sono circondato da ingegneri, per cercare di applicare la
norma sull'equo compenso, senza danneggiare, o far sballare i
conti delle piccole e grandi opere pubbliche. È uno dei primi
temi sulla mia scrivania". Ad esprimersi così il ministro delle
Infrastrutture Matteo Salvini, in collegamento video al
congresso degli ingegneri, a Siena, a proposito di un argomento
molto sentito dalle professioni tecniche, ossia l'applicazione
della legge del 2023 sulla giusta remunerazione degli autonomi
negli appalti pubblici, dopo che nei mesi scorsi l'Anac
(Autorità anticorruzione) aveva scritto al governo, affermando
che il Codice degli appalti prevale sulla disciplina sull'equo
compenso per le prestazioni professionali.
Il 'nodo' non è stato sciolto - e anche il viceministro della
Giustizia Francesco Paolo Sisto, anch'egli in collegamento con
l'assise senese, ha ricordato che è "al vaglio"
dell'Osservatorio sulla legge istituito presso il dicastero di
via Arenula - e Salvini, evidenziando che "stiamo lavorando al
correttivo del Codice degli appalti, che conto entro ottobre di
portare al Consiglio dei ministri", ha detto che sull'equo
compenso "dovranno arrivare risposte. Ci sono due esigenze,
entrambe legittime e fondate, che, però, portano ad esiti
diversi: quella dell'applicazione della norma per ciò che
concerne gli Ordini professionali, c'è il tema delle stazioni
appaltanti e dei sindaci che temono che i piani economici
'sballino' con l'applicazione della norma", ha chiuso,
garantendo che la questione è all'esame del suo dicastero in
piazzale di Porta Pia.
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