Il colosso dell'autonoleggio Avis
Budget è disponibile a valutare il ricorso alla cassa
integrazione a zero ore per i dipendenti delle sedi oggetto di
chiusura, ma non al contratto di solidarietà. E la procedura di
licenziamento resta aperta. È quanto emerge dal tavolo svoltosi
ieri in videoconferenza al ministero del Lavoro, relativo alla
procedura di licenziamento collettivo per 113 persone avviata
dall'azienda il 3 febbraio.
In una nota i sindacati spiegano che l'azienda ha messo sul
tavolo la disponibilità a valutare un incentivo economico in
caso di non opposizione al licenziamento, possibili
ricollocazioni e il part time ciclico verticale. Filt Cgil, Fit
Cisl e Uiltrasporti, "pur riscontrando qualche timido segnale
positivo, non hanno potuto non segnalare la criticità legate
anche alla tempistica della procedura, chiedendone il
differimento dei tempi" e "non escludendo ulteriori possibili
azioni sindacali, a partire dallo sciopero".
Il tavolo si riaggiorna il 10 aprile. L'ultimo giorno della
procedura, per ora, è il 22. Nelle ultime settimane si sono
tenuti diversi incontri tra azienda e sindacati: Avis Budget -
che nella lettera di licenziamento prevedeva perdite di 7
milioni nel 2024 - ha detto, riportano le rsa in un comunicato,
"che non si tratta di una procedura con motivazione economica"
bensì "mirata ad una riorganizzazione".
Intanto il 14 marzo la general manager Rita Rossi, che ha
firmato la lettera di licenziamento collettivo, aveva informato
i dipendenti per mail della vittoria italiana del Premio Country
2024, assegnato al Paese che ha avuto il miglior comportamento:
l'Italia "ha dimostrato una straordinaria resilienza,
flessibilità e capacità di adattamento alle sfide che ci hanno
accompagnato. Questo premio non sarebbe stato possibile senza
l'impegno di ciascuno di voi", scriveva Rossi, spiegando che il
riconoscimento "è la testimonianza che, insieme, con la
determinazione che ci contraddistingue, possiamo affrontare le
sfide che ci si presentano".
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