Circa 200 lavoratori e delle
lavoratrici del settore telecomunicazioni hanno manifestato
stamane a Catania, davanti alla sede di Confindustria,
nell'ambito dello sciopero generale nazionale indetto da Slc
Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per sollecitare il rinnovo del
contratto collettivo nazionale di lavoro delle
telecomunicazioni, scaduto da oltre due anni. Alla mobilitazione
- fa sapere in una nota la Slc Cgil - ha aderito l'intero
comparto catanese con punte oltre il 70% in aziende come
Vodafone e Gpi. "La protesta di oggi - afferma inoltre il
sindacato di categoria - è un segnale chiaro: il settore non è
disposto ad accettare ulteriori rinvii".
"Sono passati più di due anni dalla sua scadenza naturale
- e, nonostante oltre un anno di confronto serrato - ha detto
il segretario generale della Slc Cgil di Catania Gianluca Patanè
- ci troviamo ancora senza un rinnovo, mentre le controparti
provano a rivedere al ribasso molte condizioni normative".
Patanè ha inoltre ricordato come i sindacati, che rappresentano
oltre l'80% dei lavoratori del settore, abbiano più volte
chiesto ai governi interventi strutturali a tutela del comparto,
evidenziando il valore strategico delle telecomunicazioni per il
Paese.
"Ma le politiche industriali - ha osservato Patanè - sono
andate in direzione opposta, creando un mercato deregolamentato
che ha sacrificato salari e diritti in nome della riduzione dei
costi. I lavoratori e le lavoratrici del settore hanno perso
circa il 20% del potere d'acquisto e chiedono ora un adeguamento
economico ancorato all'inflazione reale".
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