L'inflazione continua ad accelerare,
e rischia di compromettere i consumi di primavera. E a pesare
sull'andamento dei prezzi è ancora una volta l'incremento delle
bollette, un problema al quale dovrebbe essere trovata una
soluzione strutturale. Così Confesercenti commenta i dati
preliminari sull'inflazione a marzo diffusi da Istat.
La crescita, segnala Istat, è infatti dovuta alle componenti
più volatili, prima fra tutte i beni energetici non
regolamentati. In particolare, la causa risiede nella
consistente risalita del prezzo sia del gas che dell'energia sul
mercato libero; non del tutto compensata dall'accentuata
flessione dei prezzi della benzina e del gasolio per mezzi di
trasporto e per riscaldamento. È peraltro probabile che si
rilevi anche una diffusione trasversale di questi aumenti, visto
che a crescere sono i prezzi anche di molti beni.
Nel complesso, per ora, - afferma Confesercenti - non c'è da
allarmarsi, in quanto l'inflazione acquisita è pari ad 1,4% e
non desta preoccupazioni, ma certo questi aumenti sul mercato
libero dell'energia vanno monitorati e danno da riflettere, nel
momento in cui i clienti del mercato libero sono circa l'80% e
quindi il peso di questa voce sull'indice è cresciuto molto.
Pesa sull'andamento dei prezzi l'incremento delle bollette,
un problema al quale dovrebbe essere trovata una soluzione
strutturale, che protegga famiglie e imprese dalla volatilità
dei mercati internazionali e non si limiti a provvedimenti
ex-post, che oltre ad intervenire spesso in misura incompleta
agiscono quando le aspettative di inflazione si sono ormai
deteriorate.
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