Rinviare a gennaio la seconda rata di
acconto delle imposte dirette per gli autonomi, compresi i
contributi previdenziali e assistenziali. Lo prevede un
emendamento della Lega (a prima firma Romeo) al decreto Fisco
presentato alla commissione Bilancio del Senato. L'emendamento
stabilisce che per il solo periodo d'imposta 2024 per i titolari
di partita Iva che nel periodo d'imposta precedente abbiano
dichiarato ricavi o compensi fino a 170mila euro "il versamento
della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione
dei redditi, nonché per i contributi previdenziali e
assistenziali", entro il 16 gennaio dell'anno successivo.
Anziché, quindi, entro il 30 novembre. Il pagamento può essere
anche rateizzato con "cinque rate mensili di pari importo", da
gennaio con scadenza il 16 di ogni mese. Sulle rate successive
alla prima sono dovuti gli interessi.
Per i titolari di reddito agrario, che siano anche titolari di
reddito d'impresa, il limite di ricavi e compensi di 170mila
euro si intende riferito al volume d'affari.
Il meccanismo del rinvio, con rateizzazione, della seconda
rata dell'acconto è stato previsto anche dalla scorsa manovra,
ma escludendo i contributi previdenziali.
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