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Responsabilità editoriale di Advisor
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E' l'anno elettorale più eclatante della storia mondiale. Nel 2024 ad andare alle urne saranno circa 4,4 miliardi di persone in 76 Paesi. Alcuni hanno già votato, come ad esempio a Taiwan, altre campagne elettorali sono in corso. E poi c'è l'evento che tutto il mondo aspetta: il 5 novembre gli Stati Uniti eleggeranno presidente e vicepresidente, 34 seggi del Senato e tutti i 435 membri della Camera dei Rappresentanti. Lo stesso giorno si contenderanno anche numerose cariche statali e locali e si vareranno molti importanti provvedimenti elettorali.
Tenendo presente questo scenario globale, ecco quattro elementi che, secondo Capital Group, influenzeranno l'esito di quella che probabilmente sarà una delle elezioni più cruciali degli Stati Uniti da una generazione a questa parte:
1. “È (ancora) l'economia, stupido”
Prendendo in prestito una frase della campagna elettorale del 1992, le elezioni del 2024 saranno dominate da questioni economiche. Ci stiamo dirigendo verso una recessione? Quando tornerà alla normalità l'inflazione? La Federal Reserve taglierà i tassi d'interesse? La situazione finanziaria delle persone è migliorata o peggiorata dopo la pandemia?
Per il presidente uscente Biden, che probabilmente affronterà l'ex presidente Donald Trump, gli ultimi indicatori economici lasciano ben sperare. Nell'anno passato, l'economia statunitense, misurata in base al prodotto interno lordo, è cresciuta del 3,1% superando di gran lunga le aspettative. L'inflazione è scesa dal 9,1% dell'estate del 2022 al 3,4% di dicembre. Da inizio anno, le azioni statunitensi hanno stabilito una serie di nuovi record.
D'altro canto, l'aumento dei prezzi al supermercato, le case poco convenienti e l'impennata del debito nazionale saranno probabilmente al centro dell'attenzione dei candidati dell'opposizione, a partire da Trump. I timori di un'imminente recessione sembrano essersi dissipati ma ci sono ancora molti indicatori economici che puntano in questa direzione.
2. Il risultato è nelle mani di alcuni Stati contesi
Nella corsa per il controllo della Casa Bianca, del Senato e della Camera dei Rappresentanti, è probabile che i risultati finali negli Stati in bilico siano di nuovo molto vicini. I margini di vittoria potrebbero essere sottilissimi. A prescindere che a vincere sia il partito democratico o repubblicano. È molto probabile che per l'esito di alcuni testa a testa, compreso quello per la presidenza, bisognerà attendere qualche giorno dopo le votazioni.
Se il campo di battaglia sembra familiare, è perché si tratta degli stessi Stati contesi nel 2020. I primi da tenere d'occhio a novembre sono Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Questi sono gli Stati tradizionalmente in bilico, che potrebbero quindi propendere da una parte o dall'altra. Negli ultimi anni, anche altri due Stati, ovvero la Carolina del Nord e il Nevada, hanno fatto da palcoscenico a campagne molto combattute e pertanto rientrano spesso nella "lista di controllo".
Ancora una volta, il risultato finale dipenderà da una manciata di Stati e da una cerchia ristretta di elettori: decisivo nella scelta del prossimo Presidente degli Stati Uniti sarà infatti il voto di meno di 100.000 americani.
3. La politica fiscale avrà il maggiore impatto a lungo termine
I principali sgravi fiscali varati sotto l'amministrazione Trump saranno rinnovati nel 2025. La proroga o la scadenza dipenderà molto da chi controllerà la Casa Bianca e il Congresso dopo le elezioni del 2024.
Il Tax Cuts and Jobs Act del 2017 ha apportato modifiche significative al codice fiscale federale, con conseguente riduzione generale delle imposte sulle persone e sulle imprese. Secondo varie stime, si prospetta una riduzione delle entrate federali di quasi 1.500 miliardi di dollari in 10 anni. I sostenitori ritengono che questo provvedimento favorisca la crescita economica, mentre secondo i critici andrebbe ad aggravare il debito nazionale.
Una seconda amministrazione Trump estenderebbe probabilmente le principali disposizioni della legge, mentre un governo Biden cercherebbe verosimilmente delle alternative.
Inoltre, il limite del debito degli Stati Uniti verrà nuovamente preso in considerazione nella primavera del 2025, creando una nuova pressione sulle iniziative fiscali e di spesa. Alla fine del 2023, il debito nazionale ha raggiunto un nuovo massimo di 34.000 miliardi di dollari.
Con il deficit annuale e il debito nazionale molto più consistenti oggi rispetto a quando Trump è entrato in carica nel 2016, queste sfide non saranno facilmente risolte da nessuno dei due partiti. Le modifiche alle aliquote fiscali e ai programmi di risparmio pensionistico sono quasi sempre sul tavolo delle discussioni, indipendentemente da chi è al comando. Quando Washington cerca nuovi modi per raccogliere fondi, il settore pensionistico è spesso oggetto di un minuzioso esame: anche in questo caso quindi lo osserveremo da vicino quando i candidati alle cariche sveleranno le loro proposte economiche.
4. Non permettere alla politica di far deragliare i piani d'investimento
Oltre alle questioni economiche, molte altre saranno oggetto di dibattito nel corso della campagna elettorale: l'immigrazione, l'aborto, i cambiamenti climatici e il commercio globale saranno certamente tra queste. Nel campo delle relazioni internazionali, sentiremo parlare delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente e delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Tutto questo potrebbe tradursi in una certa volatilità dei mercati, soprattutto all'avvicinarsi del 5 novembre. Quindi, non bisogna lasciare che la politica interferisca con le decisioni di investimento. Se siete rimasti sbalorditi quando una star dei reality TV di nome Trump ha sconvolto il mondo sconfiggendo Hillary Clinton nel 2016 e avete preferito mantenere un'ampia quota di liquidità, avete fatto bene sì, ma solo per un giorno. Dopodiché, vi siete persi quattro anni di rendimenti alle stelle.
Al contrario, se vi siete arrabbiati per l'elezione di un organizzatore di comunità di nome Barack Obama nel 2009, all'apice della crisi finanziaria, e avete ritirato i vostri investimenti, la decisione si è rivelata azzeccata per circa sei settimane. Dopodiché, vi siete persi una delle più vigorose fasi di rialzo dei mercati nella storia degli Stati Uniti.
Come si suol dire, portare pazienza sul mercato è molto più importante che tentare di giocare sempre d'anticipo.
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