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Responsabilità editoriale di Advisor
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Al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, negli Stati Uniti occorre una significativa crescita dell'elettrificazione. Secondo il Dipartimento dell'Energia, la capacità della rete statunitense dovrà aumentare del 57% entro il 2035. Per assicurare un supporto a questa ulteriore elettrificazione, saranno necessari, da qui al 2050, incrementi annuali di capacità di generazione di energia pulita di 58-115 GW (un quantitativo sufficiente ad alimentare 43-86 milioni di case). Nel 2021, ad esempio, le installazioni di elettricità pulita negli USA hanno raggiunto un picco di 32,4 GW, mentre la capacità solare ha contribuito per 19 GW, il nuovo massimo per le installazioni annuali di energia solare.3 Ciò sottolinea l'enorme fabbisogno di investimenti nelle energie rinnovabili e nelle relative infrastrutture di supporto, stimati in 200 - 500 miliardi di USD all'anno solo negli USA.
“Prevediamo che l'accelerazione dell'elettrificazione farà nascere una crescente industria di infrastrutture e soluzioni di supporto in grado di garantire l’implementazione di questi progetti associati alle energie rinnovabili e in particolare, di coprire l’attuale fabbisogno, sempre più consistente, per lo stoccaggio dell’ energia e l’onshoring della filiera delle infrastrutture. Ma, prima di concentrarci sulle enormi opportunità d’investimento che questa domanda di decarbonizzazione sta creando, passiamo a esaminare in che modo l'aumento del costo del capitale e le pressioni inflazionistiche stanno influenzando questi progetti ad alta intensità di capitali.” sottolinea Don Dimitrievich, portfolio manager, Energy Infrastructure Credit di Nuveen.
“L'aumento del costo del capitale e le pressioni inflazionistiche stanno avendo un impatto sull’economia sottostante ai progetti associati all'ecosistema delle energie rinnovabili. Tali sfide si riflettono nelle valutazioni azionarie delle società di energie rinnovabili comprese nell’S&P Global Clean Energy Index. Il 2023 si è chiuso per tali società con un calo del 21%, mentre l'S&P 500 ha messo a segno un rialzo del 25%. Degno di nota il fatto che l'indice energetico tradizionale ha chiuso in rialzo dell'1%.” spiega Dimitrievich.
“I progetti correlati all’energia pulita richiedono enormi quantità di capitali, il che rappresenta una sfida in un contesto caratterizzato dall’incremento del costo del capitale. Inoltre, si stima che l'IRA abbia catalizzato 278 miliardi di dollari in nuovi investimenti durante il primo anno, creando altresì 170.000 posti di lavoro nel settore dell'energia pulita. Questa significativa iniezione di capitali sta intensificando le pressioni inflazionistiche esistenti in molte aree, come i salari per la manodopera qualificata, i fattori di produzione specializzati e le materie prime”.
Inoltre, le richieste per i permessi sono in aumento e questo può causare ritardi di anni nei progetti, con un conseguente incremento dei costi. In alcune di queste situazioni, l'IRA sta generando pressioni per l'industria, quando invece era stata ideata per sostenerla. Secondo il Berkeley National Lab, "l'approvazione dell'Inflation Reduction Act. nei prossimi anni provocherà verosimilmente un'ulteriore crescita delle richieste di interconnessione".
I progetti utility scale, come l'eolico offshore, non sono immuni da queste sfide congiunte e altre asset class, tra cui il solare residenziale, risentono in modo sproporzionato dell'aumento del costo del capitale, considerata l'interdipendenza tra i costi di finanziamento dei clienti e le installazioni. Infine, l'incertezza normativa relativa alla proroga delle tariffe doganali e dei dazi compensativi sulle apparecchiature solari prodotte in alcuni Paesi del Sud-Est asiatico sta causando ritardi nell'esecuzione dei contratti di offtake per i progetti di produzione solare statunitensi.
Negli ultimi cinque anni, l’incremento del tasso d’installazione di impianti eolici e solari ha fatto emergere le sfide correlate alla generazione di energia da fonti rinnovabili. La rete elettrica statunitense risale a più di 100 anni fa e non è stata costruita per far fronte all'intermittenza inerente all'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, quindi è sempre più crescente la necessità d’investire nello stoccaggio di energia per affrontare la problematica dell’intermittenza e agevolare l'adozione delle fonti rinnovabili.
“Secondo il Solar Futures Study del Dipartimento dell'Energia statunitense, la capacità di stoccaggio dovrà aumentare fino a oltre 1.600 GW entro il 2050, partendo da una base installata di 3 GW nel 2020.Anche nel breve periodo (inteso come orizzonte temporale dal 2023 al 2026), si stima che possano essere aggiunti 22 GW di capacità energetica programmata, di cui circa 14 GW in co-locazione coi generatori solari fotovoltaici” precisa Dimitrievich . “Da qui alla fine del decennio, questa domanda complessiva d’impianti di stoccaggio richiederà un investimento annuale di 8 miliardi di USD negli Stati Uniti e di 35 miliardi di USD a livello globale. Tutto questo mette in evidenza l'importanza di questa opportunità”.
Considerata l'espansione dello stoccaggio di energia come sistema autonomo e parallelo all’energia solare, un ovvio corollario è costituito dagli investimenti nelle catene di fornitura al servizio di questi settori. “Prevediamo che le opportunità d’investimento per sostenere l'onshoring della catena di approvvigionamento infrastrutturale saranno solide, grazie al significativo sostegno dell'IRA sotto forma di crediti d'imposta sulla produzione e di altri benefici economici, come l’addizionatore per i contenuti domestici. Quest’ultimo aumenta di valore man mano che un maggior numero di input e componenti prodotti negli USA è presente nei prodotti finali” continua Dimitrievich.
E conclude “È fondamentale comprendere queste considerazioni sull’energia solare: come e dove l'aumento del costo del capitale e le pressioni inflazionistiche possono creare delle problematiche all'economia dei progetti. La sottoscrizione di un investimento di successo deve includere la comprensione dei fabbisogni complessivi per questi progetti, delle loro tempistiche e di come le dinamiche di cui sopra influenzino il rischio e i ricavi di un investimento.
Allo stesso modo, è altresì necessario comprendere i flussi commerciali e la concorrenza a livello globale. Tenendo conto di tali considerazioni, un investitore esperto è in grado di scontare in modo adeguato il rischio e strutturare gli investimenti per gestire queste dinamiche. Riteniamo che il credito sia la strategia ottimale per sostenere questi progetti, grazie alle sue protezioni strutturali, ai flussi di cassa costanti, alle garanzie e alla minore dipendenza dalle valutazioni azionarie”.
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